6.0
- Band: LÓSTREGOS
- Durata: 00:41:22
- Disponibile dal: 25/10/2024
- Etichetta:
- Dusktone
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I Lóstregos sono una band spagnola, per la precisione della regione della Galizia, che è giunta al suo decimo anno di attività e che per l’occasione ha rilasciato questo terzo full length album intitolato “Nai”. La band suona un pagan black metal piuttosto melodico, la cui particolarità è quella di affidarsi alla lingua galiziana. Anche le tematiche affrontate dalla band su questo lavoro e su quelli precedenti si rifanno alla cultura e al folklore della regione.
La scena black metal o pagan metal spagnola, al contrario magari di quella death metal, non ha mai visto una nutrita schiera di band affacciarsi davvero sul panorama internazionale. Possiamo nominare, ad esempio, gli Aragar, i Cryfemal oppure i galiziani Umbra e Dantalion, o ancora gli User Ne, ma chi ha tenuto sempre in alto in questo ambito la scena nazionale è stata la scena ‘autonoma’ basca, con gruppi quali Demonlord, Elffor o Numen.
In ogni caso, sul nuovo “Nai” i Lóstregos introducono all’interno del proprio black metal melodico delle influenze diverse, provenienti dal folk, dall’heavy classico, fino ad arrivare al thrash-death metal. Ciò non deve stupire, in quanto spesso i gruppi di pagan metal spaziano all’interno dell’extreme metal, utilizzando più influenze dei vari sottogeneri che lo compongono.
Rispetto alla discografia passata, ora i Lóstregos hanno un sound più coeso e anche le influenze musicali sono incastrate in maniera più naturale all’interno della matrice black metal. Non che la band galiziana sia comunque capace di creare una proposta veramente ricca e variegata: le influenze infatti ci sono, ma non hanno un peso specifico tale da spostare il baricentro da un black metal piuttosto lineare. Possiamo ad esempio trovare su una canzone una piccola parte con il cantato pulito, così come in un altro brano l’utilizzo del growl al posto del classico screaming. Detto questo, i brani sono piuttosto lunghi e solo l’opener “AUGA (Ondas Serpeantes)” si distingue subito per un discreto riffing di chitarra. Per il resto, è difficile trovare su questo lavoro qualcosa che davvero lasci il segno. Se da un lato lo stile del gruppo per fortuna non è immediatamente riconducibile ad un’altra band, d’altro canto il tutto suona piuttosto anonimo e privo di spunti davvero interessanti. Per il futuro, si potrebbe magari dare maggiore spazio a degli stacchi atmosferici, prendere la decisione di immettere nel sound delle parti folk più accentuate, prendere insomma qualche spunto dalle moltissime soluzioni che negli anni sono state adottate con successo proprio dai gruppi pagan black metal, genere a cui i Lóstregos di fatto appartengono, per impreziosire e rendere più avvincente il proprio sound. Attendiamo fiduciosi.