6.5
- Band: LOTHORIAN
- Durata: 00:29:58
- Disponibile dal: 15/02/2013
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Puzza di muffa e di scantinato il secondo EP autoprodotto di questi Lothorian, giovane quintetto belga che, a vedersi, sembrerebbe tutto fuorché una band dedita a sonorità doom metal. In realtà, questi ragazzi con la lentezza e con il marciume sembrano avere un’affinità niente male, un aspetto da non sottovalutare se teniamo in considerazione gli striminziti due anni passati dalla fondazione e la sola pubblicazione di due demo, di cui “Welldweller è, appunto, il secondo. Trenta minuti scarsi in cui i Nostri buttano dentro tutte le proprie conoscenze in materia, tributando non solo leggende come i Black Sabbath o mostri sacri come Cathedral, Sleep ed Electric Wizard, ma anche formazioni più recenti e drogate come gli apprezzatissimi Weedeater. Detta così, sembrerebbe che il risultato, più che personale e degno di interesse, paia piuttosto una classica prova-tributo ben strutturata e poco altro, ma i sei brani, a conti fatti, seppur relativamente brevi per il tipo di genere proposto – il più lungo dura sette minuti – risultano articolati con consapevolezza e gestiti in maniera intelligente. Certo, non manca il pagamento del dazio all’età e ad alcune ingenuità tipiche delle formazioni con poca esperienza alle spalle: alcuni passaggi, se non propriamente lunghi e stancanti, paiono essere interpretati troppo sul serio e un po’ persi nei loro circoli viziosi di cascate doom e downtempo sludge. Va molto meglio quando i Lothorian si ricordano di essere giovani e capaci di cambiare i ritmi, riuscendo a centrare buoni riff – vedasi la breve ma intensa “Atmosphere” – e a metterci una bella dose di personalità, come nel caso della titletrack o in “Cult”, altro episodio incisivo in cui la parte del leone passa al poderoso e funereo drumming. Come gli svedesi Kongh (band comunque molto più consapevole dei propri mezzi) qui si cerca, per ora, di rimanere ben ancorati alle tradizioni pur senza cadere nel baratro dell’anonimato o della troppa prevedibilità, impresa di certo non facile nel panorama doom metal attuale. Siamo solo agli inizi e manca ancora la prova nel nove su un vero e proprio full-length di inediti, non abbastanza per capire dove questo progetto vorrà muoversi ma non troppo poco per rendere giustizia ad un prodotto onesto e tutto sommato riuscito.