9.0
- Band: LOUDNESS
- Durata: 00:40:19
- Disponibile dal: 01/07/1984
- Etichetta:
- Nippon Columbia
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“Disillusion” è il primo album dei Loudness ad essere ripubblicato, alcuni mesi dopo la sua uscita sul mercato giapponese, anche in lingua inglese, sintomo di ciò che sarebbe successo di lì a poco con il successivo “Thunder In The East”: una programmata e massiccia conquista del mercato occidentale. Ma “Disillusion”, pur se registrato a Londra, è stabilmente radicato nella prima parte della carriera della band di Osaka, quella almeno un po’ legata alle proprie radici e, senza ombra di dubbio, ne rappresenta l’apice creativo.
Siamo nel 1984, la band, nella formazione storica nata tre anni prima dalle ceneri dei Lazy, è ancora lontana dalla svolta americana che avverrà successivamente ed ha un sound unico, più potente ed aggressivo che in seguito, debitore della NWOBHM e dei Judas Priest, ma con un tocco personale probabilmente dovuto alle proprie origini. I Loudness sono soprattutto la creazione di Akira Takasaki, chitarrista funambolico ed unico membro della band, presente dall’inizio ai giorni nostri; paragonabile, per tecnica, fantasia e forte gusto melodico, ai guitar hero che gli erano contemporanei: riff e assoli sono molto vicini a Van Halen, tra l’altro con un abbondante uso del tapping ma, ascoltando la strumentale “Exploder”, per esempio, è facile che si pensi anche a Malmsteen. Altro marchio di fabbrica è la voce di Minoru Niihara, sicuramente non perfetta poiché nasale ed in un inglese alquanto sgangherato (cosa che gli costò anche il posto nella band per qualche anno, sostituito da Michael Vescera), ma riconoscibile e potente quanto basta. La seconda uscita dei Loudness non è un album immediato, se non nella priestiana “Crazy Doctor” – non a caso uno dei brani di maggior successo dei nipponici – e contiene anche momenti parecchio pesanti, perlomeno per gli standard dell’epoca, come lo speed metal di “Esper”, che addirittura ricorda i primi Metallica. Da segnalare infine “Revelation” che, non solo per il titolo, è una cavalcata heavy non lontana dagli Iron Maiden.
“Disillusion” fu il primo passo verso il successo internazionale poiché permise alla band di farsi notare dal colosso Atlantic, che li scritturò per gli album successivi; e da lì comincia tutta un’altra storia…