6.5
- Band: LUCKY BASTARDZ
- Durata: 00:50:54
- Disponibile dal: 26/12/2009
- Etichetta:
- Swedmetal
- Distributore: Andromeda
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Sono brutti, sporchi e cattivi – musicalmente parlando, s’intende – ma non sono i Motorhead. Chi sono? Semplice, i Lucky Bastardz, formazione alessandrina nata da una costola dei Secret Sphere – di cui il fondatore Paco è chitarrista ritmico – ma dedita a tutt’altro tipo di sonorità. Allergico ad ogni forma di raffinatezza, questo "Hated For Who We Are", album di debutto rilasciato sotto l’egida della sempre più prolifica Swedmetal, ci mostra infatti una band dedita al più viscerale rock ‘n roll, di quello tatuato a fuoco sotto il segno dello Snaggletooth. Accantonata ogni pretesa di originalità, il rischio in questi casi è quello di cadere in un clichè e restarne imprigionati, come sembra accadere al quartetto tricolore: al di là dei prevedibili aspetti scenografici e di contorno – artwork dozzinale, produzione grezza, lyrics da saloon – anche dal punto di vista strettamente musicale i nostri mostrano di possedere delle buone capacità, che però finiscono spesso in secondo piano in virtù un copione in cui le scene madri risultano già codificate ("Captain Highway", "Flame Rock N Roll", "Same Shit Different Day", "Café Racer"). Che poi autentiche cannonate come l’opener "Devil Cum", "Rotten Pussy" e "Reborn Again", per quanto derivative, siano destinate a mietere vittime sotto palco, è un dato di fatto e costituisce il vero punto di forza di questo "Hated For Who We Are": per il futuro però, viste le potenzialità latenti, confidiamo in un lavoro destinato non solo ai fedelissimi di Lemmy.