7.0
- Band: LURK
- Durata: 00:43:56
- Disponibile dal: 05/08/2018
- Etichetta:
- Transcending Obscurity
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Il terzo album dei Lurk è in realtà già disponibile da quasi due anni grazie a Bandcamp, ma il contratto ottenuto dalla band con la Transcending Obscurity – immaginiamo anche nell’ottica di materiale più “fresco” a breve giro – permette una distribuzione più diffusa per questo “Fringe”, che gode così anche di una nuova cover a opera di Adam Burke (Loss, Vektor, Uncle Acid, tra gli altri). La Finlandia, terra d’origine del quartetto, mostra la sua serpeggiante presenza nell’approccio musicale, che, rispetto a una spina dorsale riportabile al generico calderone sludge, strizza l’occhio al funeral doom in numerosi passaggi, fino a diventare un sottotesto evidente nella costruzione dei riff dei brani conclusivi. Un genere che ha avuto i suoi natali proprio nella Terra dei Mille Laghi, e che fa capolino anche in alcuni passaggi squillanti e ieratici di chitarra (“Ostrakismos”), in diversi rallentamenti che toccano le corde interiori più recondite o nel growl disperato in cui si trasforma talvolta la voce di Kimmo Koskinen – in particolare su “Tale Blade”, uno degli episodi più oppressivi dell’album. È questa integrazione di vari modelli il punto di forza del lavoro, che comunque, anche dove resta più fedele al modello fangoso e ossessivo (per esempio in “Reclaim” o “Offshoot”), mostra personalità e colpisce nel segno, riuscendo a offrire brani riff oriented tutt’altro che anonimi. E dove i Lurk citano più smaccatamente, lo fanno ripescando ancora più in là nel (macro)genere: sugli scudi l’invocazione erede dei My Dying Bride di “Elan”, che aggiunge così altre cartucce alla loro variegata bandoliera.