7.5
- Band: LVCIFYRE
- Durata: 00:49:12
- Disponibile dal: 21/01/2014
- Etichetta:
- Dark Descent
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I Lvcifyre, quartetto londinese formatosi nel 2007 ed autore di un vigoroso death-black metal (apprezzatissimo nel 2011 grazie alla pubblicazione del debut “The Calling Depths”), ritornano con un nuovo lavoro a dir poco annichilente. In un paio d’anni non sono successe tante cose nell’universo dei Nostri: pochi concerti, nessun EP o split… in generale, si può dire che il gruppo non ami particolarmente i riflettori. Ciò nonostante, pare che la pausa sia servita a portare un maggiore nervosismo in seno alla band, che ora si rende protagonista di una virata verso lidi sonori più feroci e, generalmente, più black. Non inganni insomma l’incipit lento e conturbante della lunga e strutturata “Night Sea Sorcery”: i “nuovi” Lvcifyre nutrono un evidente amore per una realtà come i recenti Marduk e, non troppo velatamente, hanno incorporato alcune delle atmosfere degli svedesi nel suono di questo disco, il quale a tratti rappresenta un vero e proprio fiume in piena di violenza e blasfemia. Ascoltando “Svn Eater” non è difficile immaginare il gruppo intento a mescolare le proprie carte, ovvero ad utilizzare il suono del debut come base – quindi i possenti strappi in doppia cassa, il riffing circolare di stampo primi Morbid Angel e Angelcorpse – e a striarlo con spunti più selvaggi e irriverenti, che possiedono ora più carica satanica, ora più atmosfera e profondità. Il sottofondo US death metal di stampo anni ’90 è comunque rimasto intatto e brani come “Fyre Made Flesh” riflettono bene le influenze primarie dei ragazzi, che di certo non hanno perso in sostanza e pesantezza in questi ultimi due anni. In definitiva, “Svn Eater” fa proprio ciò che dice: sopprime la luce muovendosi all’interno di uno spettro di soluzioni, stati d’animo e sfumature che abbracciano indistintamente trademark death e black metal, e lo fa con la competenza e con l’efficacia alle quali il quartetto ci ha ormai abituato. È un disco che, seppur senza particolari sprazzi di originalità, segna una compiuta maturità e conferma i Lvcifyre come uno dei gruppi più abili dell’attuale scena estrema.