MACHETAZO – Ruin

Pubblicato il 01/07/2013 da
voto
7.5
  • Band: MACHETAZO
  • Durata: 00:39:00
  • Disponibile dal: 07/05/2013
  • Etichetta:
  • Doomentia Records

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Quinto full-length in vent’anni per i Machetazo, che, incassate lodi a destra e a manca per il precedente “Mundo Cripta” (e speranze da chi li vedrebbe bene come gli ennesimi nuovi salvatori del death metal vecchia scuola), tornano, ansiosi di esprimersi ad un livello superiore, con un album che se non è capolavoro è senza alcun dubbio una ulteriore conferma della loro passione e della loro grande preparazione in materia. Attenuato leggermente l’impatto spezzaschiena di una volta a vantaggio di una vena doomy fino ad ora svelata soltanto in alcune occasioni, il disco non perde nulla in potenza e sostanza e, al contempo, acquisisce in dinamismo e profondità, svelando una maggiore varietà di soluzioni da affiancare alla già affermata energia e magia di un sound trascinante e sanguigno come pochi, dove la lezione dei vecchi Autopsy e dei primissimi Carcass è reinterpretata con notevolissima perizia. Sta lì a dimostrarcelo l’assalto travolgente della doppietta iniziale “Horca”/”Ectoplasma”, due numeri death’n’roll suonati a rotta di collo e intrisi di sporcizia; una botta energica e asciutta che chiama appunto in causa sia le lezioni di songwriting del buon Chris Reifert (sia come Autopsy che come Abscess), sia scelte sonore care ad un “Symphonies Of Sickness”. Gli esperimenti su tempi più lenti di cui sopra sono invece da ricercare soprattutto nelle immonde “Espectro”, “Tanatorio” e “Ruinas”, che mostrano il duo spagnolo perfettamente a suo agio con riff melmosi e un incedere zoppicante, quasi come se il fine ultimo fosse donare una nuova colonna sonora ad un “Dawn Of The Dead”.
Stupisce come il gruppo dimostri di saper gestire, anche con una certa spavalderia, tutta una mole di influenze e registri, palesando un’ampiezza di vedute (ovviamente rimanendo in campo death metal) e una maturità che fino a qualche tempo fa non erano per nulla scontate. I Machetazo sembrano delle bestie impulsive – e in molti casi lo sono senz’altro – ma in realtà sanno anche ragionare e pensare a soluzioni meno immediate, anche se comunque sempre altamente distruttive. I Nostri con “Ruin” ci svelano come mai prima d’ora la via verso le fogne in cui da sempre risiedono: a noi non resta che percorrerla senza remore, per riconciliarci con un genere ultimamente sin troppo abusato e mal rivisitato da gruppi-clone e senza talento. Un genere che ha solo bisogno di grandi interpreti come i Machetazo per continuare a vivere in eterno.

TRACKLIST

  1. Horca
  2. Ectoplasma
  3. Apariciòn
  4. Espectro
  5. Revientas
  6. Fauces
  7. Tinieblas / Ritual
  8. Tanatorio
  9. Desenterrado
  10. Mazmorra
  11. Desfigurado
  12. Tétrico
  13. Ruinas
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