6.5
- Band: MAGNUM
- Durata: 00:57:01
- Disponibile dal: 17/01/2011
- Etichetta: SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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A poco più di un anno di distanza dall’uscita di "Into The Valley Of The Moonking", i Magnum ritornano sorprendentemente in pista con questo nuovo album, sintomo che il chitarrista, compositore e produttore Tony Clarkin ritiene di avere ancora parecchi assi nella manica da giocare. L’hard rock, o meglio il pomp rock della band britannica – considerata da alcuni critici come la risposta ideale degli americani Styx – con il passare del tempo ha inevitabilmente assunto connotati ed arrangiamenti più maturi e raffinati, elementi che ci inducono a concedere numerosi ascolti a "The Visitation" per carpirne le molteplici sfaccettature. Pur non trovandoci dinanzi ad un capolavoro da tramandare ai posteri, possiamo serenamente affermare che dopo oltre trent’anni di carriera la band in alcuni frangenti è ancora in grado di toccare delle vette compositive davvero notevoli (virtù che manca oramai da troppi anni a ciò che rimane dei Deep Purple). Opinione avvalorata dalla meravigliosa "Spin Like A Wheel", vero e proprio apice qualitativo del disco, nella quale troviamo concentrate tutte le migliori caratteristiche del melodic rock: grandi melodie vocali esaltate dall’ugola espressiva di Bob Catley, supportate da un accattivante guitar riff portante, sapientemente fuso con ispirati ricami tastieristici che sfociano in un refrain memorabile. Degna di nota anche "Black Skies", traccia squisitamente classic rock, intrisa in un mood vagamente cupo dal chiaro retrogusto zeppeliniano, e "Tonight’s The Night", una ballad tanto semplice quanto bella, arricchita da impasti vocali che a tratti richiamano innegabilmente l’operato dei migliori Yes. Purtroppo non mancano brani meno riusciti come la titletrack, inconcludente nei suoi continui e forzati cambi di umore e "The Last Frontier", ballata già di per sé non esaltante, affossata oltremodo da ridondanti inserti di archi che alla lunga la rendono piuttosto irritante. Per i die hard fan l’acquisto è comunque obbligatorio, mentre ai novizi consigliamo vivamente di partire dal progressivo debut "Kingdom Of Madness" o dal più AOR-oriented "Vigilante".