MÄGO DE OZ – Alicia En El Metalverso

Pubblicato il 06/02/2024 da
voto
7.5
  • Band: MAGO DE OZ
  • Durata: 00:54:56
  • Disponibile dal: 26/01/2024
  • Etichetta:
  • Warner Records Spain

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Nonostante il tempo trascorso dalla scorsa release non sia molto – i classici ventiquattro mesi o poco più – le novità in casa Mago De Oz non sono affatto mancate; della formazione originale, già martoriata negli ultimi tempi, ormai è rimasto solamente l’indiscusso leader e batterista Txus Di Fellatio e il suo affidabile braccio destro e violinista Carlos ‘Moha’ Prieto. Tanti i nomi nuovi, tra i quali qualche vecchia conoscenza del metal iberico, come il bravo e talentuoso chitarrista Jorge Salán, già passato per una breve parentesi nel passato della band ai tempi di “Gaia II – La Voz Dormida” del 2005; ma ovviamente l’ingresso più atteso è quello del cantante Rafa Blas, conosciuto per aver trionfato – un po’ come il nostro Giacomo Voli – nella versione spagnola del programma “The Voice” e per la sua militanza in passato nella band Nocturnia.
“Alicia En El Metalverso” – altro concept album che reinterpreta nei testi il romanzo “Alice Nel Paese Delle Meraviglie” in chiave moderna – è un disco che suona più powereggiante rispetto al suo predecessore “Bandera Negra”, e dove, di contrappasso, la componente folk è certamente più limitata: è come se flauto e violino – da sempre elementi fondamentali nel sound del gruppo originario di Madrid – fossero messi al servizio dei brani e come accompagnamento alle chitarre a differenza di molti dei lavori precedenti, dove spesso molte composizioni erano proprio costruite su questi strumenti, che diventavano invece le fondamenta principali sui quali poi veniva arrangiato il pezzo. Una differenza sostanziale che funziona non solo per le canzoni in sé, ma anche per dare un cambio di rotta ad un sound che da troppo tempo si ripresentava con la stessa formula, cominciando ovviamente a perdere un po’ di freschezza.
Gli stessi brani folkeggianti cambiano qui il proprio mood: meno spensierati e festaioli, ma circondati da un aria romantica, malinconica, in alcuni frangenti quasi epica. Lo dimostra “ Luna De Sangre” con il suo coro maestoso che porta alla mente il power metal dei colleghi Avalanch, rispetto al rock folkeggiante sul quale i Mago avevano gettato le basi del loro successo, con in più un esaltante il duetto con Isra Ramos (ex cantante degli Alquimia).
Ma lo stesso discorso si ripete con la conclusiva “La Voz De Los Valientes”, in grado di ricondurci alle sonorità più possenti e rapide di “Gaia II – La Voz Dormida”, forse il disco che si ricollega maggiormente a questi brani. Tutto ciò calza a pennello con l’ugola di Rafa, versatile e tecnica, capace di muoversi su diversi registri alzando il volume dei decibel, ma andando anche a graffiare in alcuni passaggi.
Il cantante spagnolo mette in mostra il suo arsenale vocale fin dalle prime note, con la lunga title-track posta in partenza: questa si attraverso atmosfere malinconiche che uniscono il folk metal a sonorità quasi doom alla Black Sabbath, con la presenza di riff oscuri e l’ugola demoniaca e malefica dell’ospite, la brava Diva Satánica (Bloodhunter, e precedentemente Nervosa) e cambi di tempo che si susseguono fino ad un coro altisonante, e a qualche classico passaggio folk strumentale.
La lucente e scoppiettante “El Sombrerero Loco” è un pezzo sorprendentemente fresco e coinvolgente, nonostante una semplicità abbastanza marcata nelle sue linee vocali; difficile resistere al coretto iniziale, che doveva essere interpretato inizialmente da Tarja Turunen, la quale ha dovuto dare forfait per i suoi tanti impegni, ma che è stato cantato alla grande usando più voci e poi proseguendo con il refrain anch’esso tutto da cantare.
La power ballad “Como Un Susurro” mostra tutte le immense capacità di Txus nel comporre pezzi dall’alto tasso emotivo, e l’interpretazione di Rafa riesce quasi a ricordare l’indimenticabile Josè Andrea, storica voce della formazione spagnola. L’inno rock “Somos Los Hijos Del Rock” ha il compito di appassionare fin dai primissimi ascolti con un coretto tutto da cantare, così come l’immediata e più classica “Seremos Huracán”, brano immediato e più facilmente ricollegabile alla lunga discografia dei Mago De Oz, scelta come secondo singolo apripista dopo “El Sombrerero Loco”. Da segnalare infine la malinconica ballata “Por Si Un Día Te Pierdes”, intima e calorosa canzone posta nella fase finale dell’ascolto.
L’ottima equilibrio tra le due nuove chitarre, la componente folk bilanciata alla perfezione ed impiegata con qualche rivisitazione rispetto al passato, l’ottimo Rafa Bas alla voce – che, spiace quasi dirlo, ma dimostra di avere un paio di marce in più rispetto al non sempre adeguato Zeta (ex cantante della band) – ed il solito Txus, direttore d’orchestra che sembra ritrovare una buona ispirazione con una formazione scintillante pronta a rispondere ai suoi ordini; per questo “Alicia En El Metalverso” è un disco che ci lascia stupiti e meravigliati, appassionandoci e mostrandoci così una band in gran salute pronta a rimettersi di nuovo in gioco, rispondendo con i fatti ai tanti scettici che davano ormai per morti i Mago De Oz.

TRACKLIST

  1. Alicia En El Metalverso
  2. El Sombrerero Loco
  3. El Metalverso
  4. Seremos Huracán
  5. Como Un Susurro
  6. Luna De Sangre
  7. Somos Los Hijos Del Rock
  8. Por Si Un Día Te Pierdes
  9. La Voz De Los Valientes
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