7.5
- Band: MAGO DE OZ
- Durata: 01:35:56
- Disponibile dal: 08/03/2019
- Etichetta:
- Warner Records Spain
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A distanza di cinque anni del precedente “Ilussia”, ecco finalmente ritornare i Mago De Oz con il tanto atteso “Ira Dei”. La nuova opera composta dalla band madrilena, che da anni ormai è una vera e propria istituzione in patria e nei paesi latinoamericani, è composta da due dischi, come già successo in passato con lavori diventati leggendari per il gruppo iberico come “Finisterra” e “Gaia II”. Si tratta di un concept album che segue temi biblici come l’Apocalisse ed Il Giudizio Universale posizionandosi come continuazione del classico “Jesús De Chamberí” (secondo album della formazione spagnola, pubblicato nel 1996) e i collegamenti tra questi due dischi sono evidenti fin dall’artwork che in questo nuovo lavoro vede ritratta la pornostar spagnola Apolonia Lapiedra crocefissa davanti ad uno sfondo apocalittico.
Dal punto di vista musicale “Ira Dei” segue il sound che ha caratterizzato gli ultimi lavori in casa Mago De Oz (da quando Zeta è entrato in formazione sostituendo al microfono José Andrea) cercando di muoversi maggiormente su sonorità barocche ed oscure anche per seguire il concept del disco. Dopo la classica introduzione epica ed evocativa si parte con ritmi sostenuti e pestando forte sull’acceleratore con “In Eternum”, pezzo di quasi dieci minuti di durata che colpisce fin da subito presentando tutti i trademark della band: violino e flauto si prendono a braccetto per creare atmosfere folkeggianti lasciando spazio ad un coretto di facile presa con cambi di ritmo repentini. Parliamo di uno dei migliori brani del disco anche se non convince del tutto il suono della batteria, con la doppia cassa di Txus (batterista e leader indiscusso della band) che risulta un pò impastata. “Ira Dei” alterna pezzi classici che seguono il tipico stile della band – ma che risultano anche un pò scontati – come “El Amor Brujo” e “Tu Funeral” a song spensierate e goliardiche come “Tequila Mucho Por Vivir” e “Jimmy Tiro En El Pie”, che ci mostrano la versione più allegra e festaiola della band, senza dimenticare qualche ballata malinconica come “Espera en el Cielo” e “Bajo mi Piel”. Ma tra i momenti migliori della tracklist è d’obbligo citare “Suspiria” che ci accompagna su territori oscuri ricordando le sonorità di “Diabulus In Musica” (pezzo contenuto in “Gaia II”, posto anch’esso in apertura della seconda parte dell’opera), l’immediata e folkeggiante “Y Que Nunca Te Falte Un Te Quiero”, classico brano da utilizzare come singolo, l’emozionante strumentale “Infinitum” ed infine la titletrack, suite finale di quasi diciotto minuti di durata, che appassiona ascolto dopo ascolto tra cambi di atmosfere e melodie coinvolgenti. Insomma è proprio la seconda parte di questo “Ira Dei” a convincere maggiormente a differenza della prima metà, fin troppo altalenante.
Raggruppando solo il meglio di tutto il materiale presente in un unico disco, probabilmente il risultato sarebbe stato decisamente migliore ma nel complesso “Ira Dei” è un gran bel lavoro che potrà soddisfare i numerosi appassionati dei Mago De Oz. I tempi migliori per Txus e compagni sono passati ma questi musicisti meritano il massimo del rispetto visto che non è affatto facile mantenere questo livello di ispirazione dopo trent’anni di onorata carriera.