7.0
- Band: MAINPAIN
- Durata: 01:02:08
- Disponibile dal: 09/06/2014
- Etichetta:
- Diverso Edizioni Musicali
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I MainPain sono una realtà italiana molto interessante nata nel 1999 dalla mente del chitarrista Davide “Dave” Valli. A sette anni dal disco d’esordio, la formazione italiana dà finalmente alle stampe il nuovo “The Empirical Shape Of Pain”, lavoro all’insegna dell’heavy metal classico. Dopo una breve intro, il mid tempo “The Healer” richiama per potenza e melodie grandi formazioni come Iced Earth e Brainstorm. Con “Blood Arena” facciamo invece un tuffo negli anni Ottanta: il metallo tonante dei MainPain paga dazio alla scena inglese dei tempi d’oro, ma lo fa con un sound moderno ed attuale. Il cantante Ronnie Borghese possiede una timbrica calda e decisa, perfetta per iniettare una marcia in più ai pezzi del disco. La lunga “Kiss Of Death” con i suoi quasi sette minuti di durata alterna momenti di furia omicida con una parte centrale più melodica e riflessiva, il tutto senza mai annoiare l’ascoltatore. C’è una sinistra e maligna maestosità su “Cleopatra”, un brano molto articolato per struttura, ma chiaro e memorizzabile grazie alle oculate melodie vocali. La produzione di “The Empirical Shape Of Pain” rende onore al songwriting del quintetto grazie a suoni nitidi, a chitarre rocciose ed all’attenzione dedicata anche ai dettagli all’apparenza più insignificanti. Sul disco c’è spazio per un’altra perla, “Wake Up the Sleeping Giant”, che in oltre dodici minuti racchiude l’essenza del sound firmato MainPain: parti lente e sfuriate fuori controllo accompagnano il sempre ispirato Borghese, un cantante di classe che non mostra mai incertezze. Sono lavori come questo a farci ben sperare per la scena italiana, a dimostrazione che il nostro sottobosco musicale è capace di regalarci formazioni di assoluto spessore, con grandi potenzialità ed in grado di sfornare musica al pari livello dei colleghi internazionali. Volete supportare la scena italiana e, allo stesso tempo, avere tra le mani un CD da ascoltare all’infinito? “The Empirical Shape Of Pain” fa al caso vostro.