MAJESTY – Generation Steel

Pubblicato il 14/04/2015 da
voto
5.0
  • Band: MAJESTY
  • Durata: 00:54:16
  • Disponibile dal: 20/03/2015
  • Etichetta:
  • Noiseart Records

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Negli oramai quattro anni che abbiamo passato lavorando per questo portale, ci è capitato più volte di recensire più lavori della stessa band. E’ anche capitato, e abbastanza di recente, di recensire lavori di band la cui precedente release non ci era piaciuta, togliendoci la soddisfazione di notare un miglioramento e di alzare di un po’ l’asticella del voto. Purtroppo questo non è successo per il qui presente “Generation Steel”, settimo lavoro (ma c’è da chiedersi come sia possibile…) dei tedeschi Majesty. Del disco del 2013 “Thunder Rider” non avevamo detto particolarmente bene, criticando aspramente l’assenza di qualsivoglia originalità e il tentativo, più o meno velato, di copiare pedissequamente Manowar (nell’immagine e nell’estetica) e Hammerfall (nella musica). Il voto era una risicata sufficienza, specchio di una  – lo ammettiamo – buona facilità d’ascolto. Le cose non sono cambiate col successivo “Banners High” e, a dispetto del mezzo voto in più, ci trovammo davanti ad un album che condivideva grossomodo gli stessi pregi e gli stessi difetti. Un altro anno è passato, e i Majesty ce li troviamo di nuovo tra i piedi… tra l’altro con un lavoro che si tiene ben stretti i difetti (sia mai!) e si libera però di quel poco che trovavamo tutto sommato gradevole. Non c’è modo per dirlo in maniera carina: questo “Generation Steel” è proprio brutto. L’ortodossia metallica di immagine e liriche è non tamarra, ma addirittura ai minimi storici: tra generazioni d’acciaio, guerre per il metal, dominatori del mondo (sigh!) e falchi che volano nel cielo siamo veramente alla fiera del kitsch, altro che del epic metal. Nemmeno nascondersi come hanno fatto finora dietro la indefessa immagine del defender funziona: le canzoni stavolta sono proprio scialbe e fiacche, oltre che trite e ritrite, e non vengono nemmeno graziate da una produzione decente. La batteria ha l’impatto di dita che tamburellano su un tavolo, la voce di Tarek Maghary è spenta e spompata salvo in pochi passaggi (stranamente, la ballad “The Last Reward” ce lo presenta in buona forma) e le chitarre, strumento alla base del genere proposto, sono penalizzate da volumi scelti chissà secondo quale criterio. I ritmi sono rallentati, con le telluriche cavalcate power limitate ad un paio di episodi (“Circle Of Rage” e “Knights Of The Empire”), e anche nel frangente epico, quello che ci convinceva di più riescono a tradirci, lasciandoci solo qualche ritornello degno di nota come “Hawks Will Fly”. Indifendibili stavolta, purtroppo. Va bene inneggiare all’etica defender, se mai ne esista una, gridando ‘The Dragon Lies Bleeding Forever!’, ma qui più che altro ‘The Dragon Lies Sleeping’.

TRACKLIST

  1. Hawks Will Fly
  2. Generation Steel
  3. Circle Of Rage
  4. Shout At The World
  5. Damnation Hero
  6. Children of The Dark
  7. The Last Reward
  8. Knights Of The Empire
  9. Rulers Of The World
  10. War For Metal
1 commento
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