5.0
- Band: MAJESTY
- Durata: 00:45:17
- Disponibile dal: 28/06/2019
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Gli aspiranti Manowar di Germania arrivano alla nona release d’inediti intitolata “Legends”. L’heavy dei Majesty, specie nelle prime release, si rifà a quel fare compositivo da true metaller caratterizzato da cori anthemici, sound schietto e prevedibile ma dal forte traino emotivo, che riuscì a dare vita ad onesti lavori quali “Sword & Sorcery” ed il seguente “Reign In Glory”. Da lì in poi i tedeschi si sono evoluti, nel bene e nel male, fino ad arrivare ad una formula odierna molto più vicina al power europeo di casa loro, andandolo ad infarcire però di tastieroni che dovrebbero dare un tono ed un taglio sinfonico ma che al contrario creano un’ambiente pacchiano e catchy in tutto il lavoro. “Westland Outlaw” e “Last Brigade” sono i brani che si fanno notare maggiormente nella tracklist per il taglio più maturo datogli rispetto, ad esempio, alla pomposa e kitsch “Church Of Glory” con quel pungente synth in modalità giostre che emula sonorità folk dal dubbio gusto, oppure le sonorità proto-“Jump” dei Van Halen usate in “Mavericks Supreme”. Prova davvero opaca per la band in cui tutti si limitano al compitino, come ad esempio l’inchiodata sezione ritmica, rifugiandosi nelle parti soliste di chitarra per cercare dei barlumi di lucidità ed efficacia, senza comunque trovarne chissà quanta. Male soprattutto il cantante, che cerca sempre soluzioni coraggiose volendo per però poi strafare e risultando quindi a tratti davvero fuori luogo (e tema); riesce a dare il peggio di sé nella pseudo-ballad “Words Of Silence” interpretandola con un taglio al limite del punk-rock più becero. Il lavoro nella sua interezza emana una certa aura di superficialità di fondo che ha portato ad un forte distaccamento da quanto di buono fatto in passato, specie ad inizio carriera, portandoci a dire che ad oggi i parenti più prossimi dei Majesty sembrano essere ormai i Freedom Call più che i Manowar. Quindi nonostante i tanti anni di carriera e ben otto dischi alle spalle i Majesty ancora non riescono a trovare la giusta collocazione del proprio sound, virando su lidi molto melodici che non sembrano proprio essere il loro territorio più consono.