8.5
- Band: MALEVOLENCE
- Durata: 00:38:26
- Disponibile dal: 20/05/2022
- Etichetta:
- Nuclear Blast
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Una stretta dieta di compilation Roadrunner Records e Road Rage Tour ha svezzato i Malevolence, che danno seguito nel 2022 ai criminalmente sottovalutati “Reign Of Suffering” (2013) e “Self Supremacy” (2017). Dopo le performance sorprendenti a Download, Slam Dunk e Bloodstock, caldi di un tour nelle arene assieme agli Architects, per il quintetto di Sheffield è finalmente giunto il momento di alzare ulteriormente l’asticella consegnando ai posteri un disco memorabile, ideale punto di incontro tra Pantera ed Hatebreed, con il retrogusto al malto dei Crowbar e i deltoidi tirati della scena groove anni ’90. Continuando a lavorare su sé stessi con la mentalità hardcore DIY che da sempre li ha contraddistinti, i Malevolence hanno costruito con le proprie mani un headquarter comprendente studi di registrazione, sala prove e magazzino per smistamento merch, nel quale hanno curato minuziosamente le dieci tracce che compongono il loro attuale miglior disco, “Malicious Intent”. La progressione dalla title-track a “Higher Place” ci ha ricordato il susseguirsi mozzafiato di brani presenti in “Vulgar Display Of Power”, con l’attacco frontale e cadenzato di “Malicious Intent”, adatto a spianare il terreno con un bel wall of death per l’inaudita tripletta “Life Sentence” – “On Broken Glass” – “Still Water Runs Deep”, brani che sottolineano l’incredibile confidenza raggiunta dal quintetto tra la violenza controllata e il senso di empowerment degli Hatebreed, il riffing gustoso, rampante e tecnico di Pantera/Chimaira/Lamb Of God e gli squarci melodici al testosterone del ‘novello Kirk Windstein’ Konan Hall. E’ dopo un inizio così distruttivo che “Higher Place” assume un senso logico come brano centrale, continuando il filo delle power ballad imponenti iniziato con “The Other Side” (dall’EP con lo stesso titolo uscito nel 2020) e destinato con questo brano ad raggiungere livelli da arena e cellulari-in-aria. Con “Karma” inizia poi una sorta di secondo giro, impreziosito dalla presenza di feature di livello dal mondo hardcore ed heavy metal: per il primo mondo troviamo Matt Honeycutt dei Kublai Khan, che ci prende a martellate nel crescendo anthemico di “Above All Else”, sicuramente uno dei ritornelli più infettivi del disco. Arriverà poi la benedizione di Matt Heafy dei Trivium in un pezzo epico, solenne, fragoroso, con un ambizioso lavoro chitarristico e un ritornello edificante e pieno di speranza. Abbiamo scelto la strada della comparazione nel descrivere il disco, ma sia chiaro che i Malevolence hanno plasmato il loro suono personale ed immediatamente distinguibile, con uno costruzione dei brani sempre interessante, linee vocali e melodiche che colpiscono e una fluidità stilistica propria di chi ha studiato con reverenza strumenti e riferimenti artistici. Questi under 30, con la loro freschezza, la loro attitudine, il loro entusiasmo e la voglia di divertirsi di chi suona insieme da giovanissima età, hanno confezionato il disco adatto a metterli sulla mappa non solo a livello europeo, e si spera con la spinta della distribuzione Nuclear Blast possano fare anche di più. Se ancora non fosse chiaro, “Malicious Intent” è letteralmente imperdibile per gli appassionati di groove, hardcore e metalcore.