7.5
- Band: MALEVOLENCE
- Durata: 00:33:32
- Disponibile dal: 11/11/2013
- Etichetta:
- Siege Of Amida Records
- Distributore: EMI
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Non appena scartato il CD arrivatoci in redazione, tutto, dal monicker della band, al titolo dell’album, fino all’artwork con tanto di divinità dalla forme caprine, sembrerebbe prepararci il terreno per una band death/black metal dura e pura. Niente di più lontano dalla verità. Infatti, non appena inserito il disco nello stereo, veniamo investiti da un tornado di groove metal sulla falsariga di Lamb Of God, Chimaira o Hatebreed, condito con sprazzi thrash qua e là che danno una piacevole rimescolata alle carte in tavola. Senza dubbio, gli assi della band sono i chitarristi Konan e Josh. La coppia d’asce, infatti, regala una performance straordinaria, facendoci divertire e saltellare per tutta la durata del lavoro. Oltretutto, la capacità che questi due hanno di macinare riff assassini con creatività e apparente noncuranza è notevolissima. I pezzi sono tutti di presa immediata, essendo i Nostri molto bravi nel trovare l’hook vincente mescolando ad hoc groove pachidermici e melodia. Il riffing spietato di “Condemned to Misery”, il quasi metal-blues di “Serpents Chokehold” e l’apertura spezza-cervicali di “Delusion Of Fear” su tutti. Nonostante le influenze dei Nostri risaltino immediatamente, i ragazzi riescono nell’impresa di non fare suonare il tutto come una mera performance scolastica; anzi, grazie ad un songwriting fresco e variegato, questo platter risulta davvero ricco e stuzzicante.La band britannica si avventura coraggiosamente anche in territori non propriamente canonici, andando a comporre una suite metal di ben 7 minuti e mezzo di durata (“Turn The Stone”): lievemente prolissa in alcuni suoi punti, ma comunque piacevole ed indicata per farci tirare il fiato. Questo debut risulta essere un piccolo terremoto all’interno della sempre più omogenea scena –core odierna, una vera e propria badilata dietro la nuca. Tante sberle e tanto valore. Con un’età media di soli 20 anni ed una tale esplosività compositiva, questi ragazzi di Sheffield potrebbero ambire a divenire la next big thing from UK nel prossimo futuro, dato anche il non proprio stato di grazia che attraversano band quali Bullet For My Valentine o Asking Alexandria.