voto
7.5
7.5
- Band: MALEVOLENT CREATION
- Durata: 00:35:09
- Disponibile dal: 06/09/2010
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Audioglobe
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Ci sono delle band a cui si domanda, all’indomani dell’uscita di un nuovo album, delle nuove canzoni che non vadano ad intaccare minimamente il patrimonio della loro discografia. Cos’altro vorreste quindi ascoltare dai Malevolent Creation che non altre dieci, violente, brutali, incazzate tracce di death metal american style? Questo sanno fare, bene, e questo fanno anche su questo nuovo “Invidious Dominion”. Con un’ottima produzione, molto corposa che lesina però evidenza al suono di basso di Jason Blachowicz (tornato all’ovile per l’ennesima volta), e curata da Erik Rutan, i cinque americani si avvalgono per questo nuovo cd di Gus Rios (che aveva missato il precedente “Doomsday X”) alla batteria, un mostro della natura dietro le pelli in quanto a precisione e puntualità, meno in inventiva, che già ha suonato nei precedenti tour del gruppo. Bret Hoffman offre come al solito una prestazione degna di nota come pochi altri singer nel suo, monotono sì, ma violento incedere vocale. Dieci le canzoni, tutte della durata di poco più di tre minuti e abbastanza omogenee fra loro, nella composizione del monolite in questione. Dopo trenta secondi di intro a mo’ di bombardamento guerrafondaio, “United Hate” irrompe in tutta la sua virulenza. I ritmi sono serratissimi, i riff alle chitarre seguono di pari passo. La traccia seguente ricalca lo stesso schema così la già nota “Slaughterhouse”, fra gli episodi migliori del disco e dotata di un break micidiale. Si eleva anche “Compulsive Face Breaker” una traccia destinata a seminare odio nel pit. Con “Lead Spitter” e “Target Rich Envrionment “ si tira un attimo il fiato prima del rush finale dove si eleva la rapida “Born Again Hard”. La band di Fasciana (sempre ottimo compositore lui) sforna un altro capitolo di intransigenza death metal: pane per i denti per gli amanti del filone americano del genere.