MALIGNANCE – The Death And The Dice – Rime Of The Unredeemed

Pubblicato il 10/06/2025 da
voto
8.0
  • Band: MALIGNANCE
  • Durata: 00:46:27
  • Disponibile dal: 16/06/2025
  • Etichetta:
  • Hidden Marly Production

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A ventidue anni di distanza dalla pubblicazione del debutto “Regina Umbrae Mortis” (autentica gemma dell’underground black metal italiano) e dopo alcuni alcuni anni vissuti come duo o come one-man band, il 2025 segna il ritorno dei liguri Malignance in formazione completa, col mastermind, cantante e chitarrista Arioch ora affiancato da Ein alla chitarra, Leviathan al basso e M.X. Alla batteria (tutti membri delle primissime incarnazioni del gruppo).
L’occasione per testare lo stato di forma dei Nostri ci viene data dalla pubblicazione del nuovo album, intitolato “The Death And The Dice – Rime Of The Unredeemed”, un concept album in salsa black basato sul celebre poema “La Ballata Del Vecchio Marinaio” di S.T. Coleridge, affrontato dai nostri col solito piglio ferale e battagliero.
Se il percorso intrapreso nel lontano 2000 ha, infatti, visto passare i Malignance da un black metal fortemente influenzato dal thrash a uno stile al contempo più atmosferico, ma anche più feroce e intransigente, ciò che non è mai mancato alla musica di questi blackster genovesi è l’intensità, e basta prestare orecchio alla deflagrante “The Death And The Dice”, posta in apertura, per rendersene conto: l’assalto, immediato e impietoso, ci riporta alla scuola svedese di Marduk e Dark Funeral, sebbene filtrati attraverso umbratili sensazioni tipicamente italiche, mentre oculati stacchi, rimembranti talvolta il mai rinnegato amore dei Nostri per il thrash più ruvido e arcigno e talvolta l’evidente infatuazione per il black atmosferico e oscuramente epicheggiante dei primissimi Enslaved e Summoning (come accade nella splendida porzione conclusiva), donano al tutto profondità, drammaticità e la carica evocativa necessaria a rendere giustizia al tema trattato.
La successiva “Sailing The Seas Of Eternity” introduce nell’equazione elementi ‘bathoryani’ (periodo epico) di grande efficacia, che esplodono in maniera ancora più fragorosa nell’implacabile cadenza di “Bringer Of Woe”, ma è tutto l’album in generale a bearsi della forza descrittiva di cui è intrisa la musica dei Malignance, che assestano altri grandi colpi grazie alla ferocissima “Maelstrom’s Grasp”, la variegata “The Perpetual Drift” e la fragorosa “Unredeemed”, per poi chiudere in bellezza tra le spire della soffocante, mortifera e nerissima “Requiem For The Damned”.
Come suggerito dalla splendida immagine di copertina, non c’è luce, in questo album; eppure tutto gronda di tenebrosa bellezza e di appagante oscurità, e anche ciò che giace morto in realtà vibra di incontenibile, abissale energia.
I Malignance sono tornati più ispirati e focalizzati che mai, e questo “The Death And The Dice – Rime Of The Unredeemed” è una dichiarazione di intenti cui ogni blackster che si rispetti farebbe bene a porgere orecchio.

TRACKLIST

  1. The Death And The Dice
  2. Sailing The Seas Of Eternity
  3. Maelstrom's Grasp
  4. Bringer Of Woe
  5. Upon A Dead Horizon
  6. The Perpetual Drift
  7. Through The Endless Gloom
  8. Unredeemed
  9. Requiem For The Damned
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