7.0
- Band: MALTHUSIAN , SUFFERING HOUR
- Durata: 00:40:31
- Disponibile dal: 06/05/2022
- Etichetta:
- Invictus Productions
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Malthusian e Suffering Hour sembrano già non avere più bisogno di grandi lanci promozionali per supportare le proprie uscite discografiche. Basta infatti che il loro nome rimbalzi nei social network per una paio di giorni affinché si crei una forte aspettativa nei loro confronti. La credibilità del gruppo irlandese e quella della formazione statunitense si sono edificate e rafforzate parecchio grazie alle pubblicazioni degli ultimi anni, tutti notevoli esempi di death-black metal oscuro, contorto e straniante. Come accennato, la vicinanza artistica tra queste due realtà non è ulteriormente sottolineata da una stretta parentela geografica, tuttavia, ascoltando questo “Time’s Withering Shadow”, split in uscita per Invictus Productions, si ha talvolta l’impressione che le due band si siano trovate nello stesso studio per lavorare insieme al materiale. Le cinque tracce proposte – due per i Malthusian, tre per i Suffering Hour – risultano infatti tutte indistintamente di ottimo livello, andando a comporre un quadro unitario sui prevedibili toni scuri e inquieti, nel quale il mondo ci appare come sospeso in una successione di istantanee, ognuna delle quali portatrice di particolari prima ignorati. I due lunghi episodi portati dalla band di Dublino – oggi praticamente considerabile un ‘supergruppo’ visto che il curriculum dei membri può vantare nomi come Mourning Beloveth, Grave Miasma, Conan e Altar Of Plagues – sono particolarmente strutturati e densi nel loro correre su binari black-death deraglianti in rallentamenti abissali e in vari territori allucinati. Un vagabondare ansioso che il quartetto interpreta e gestisce con la proverbiale padronanza, avvalendosi di una vena narrativa e di una struttura ritmica sempre credibili, sia quando i toni si fanno profondamente sofferti e doom, sia quando il tutto prende una piega più furiosa e perversa, elevando il groove ritmico a pura jam che ricorda uno scontro tra Blasphemy, Portal e Antediluvian.
I Suffering Hour, dal canto loro, sorprendono con due brani e una cover del gruppo post punk/death rock americano Mighty Sphincter che trascinano il loro ormai tipico assalto dissonante verso atmosfere leggermente più ‘ariose’ del solito. Se l’operato del terzetto del Minnesota viene solitamente riconosciuto per la frenesia e le sfuggenti variazioni nel suo stridore musicale ed esistenziale, con questa nuova proposta sprofondiamo in una crepuscolarità un poco più pronunciata, un accenno a una vena cinematografica che in un paio di momenti può ricordare anche una sorta di deviato tributo a Ennio Morricone. Con una traccia come “Temporal Lapse” i ragazzi escogitano una sorta di blackened drone’n’roll che sembra prendere alla lontana una stramba vena southern e rielaborarla secondo il classico estremismo Suffering Hour, per un risultato finale tanto curioso quanto stranamente coerente. Evidentemente, il gruppo non intende vivere soltanto di suoni acuminati e ansiogeni e il materiale di “Time’s Withering Shadow” potrebbe magari anche accennare a certe prossime evoluzioni del terzetto. Staremo a vedere; nel frattempo, un attento ascolto a quanto confezionato in questa sede da entrambe le band è altamente consigliato.