MÅNEGARM – Månegarm

Pubblicato il 22/12/2015 da
voto
8.0
  • Band: MANEGARM
  • Durata: 00:59:03
  • Disponibile dal: 20/11/2015
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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Con il raggiungimento dei vent’anni di attività, gli alfieri del viking metal, gli svedesi Månegarm, festeggiano con un album omonimo la loro invidiabile e rosea carriera. Una carriera, la loro, che ha avuto due cambiamenti importanti: il primo passaggio stilistico è stato quello avvenuto dopo un debutto molto black metal-oriented, che ha proiettato la band svedese in modo deciso verso le sonorità viking, mentre il secondo cambiamento è molto più recente e coincide con l’uscita del penultimo album “Legions Of The North”, dove il gruppo ha cambiato la propria line up in modo piuttosto drastico per la prima volta nella propria storia, dirottando il suo trademark verso sonorità più dirette e catchy, ma anche meno articolate. Il nuovo album “Månegarm”, nelle intenzioni della band, crediamo, vuole esser l’anello di congiunzione tra il vecchio e nuovo corso. Difficile dire che l’aver aggiustato il tiro sul sound da dare a questo lavoro non suoni un po’ come ammettere di aver cambiato troppo su “Legions Of The North” e di cercare in qualche modo di tornare indietro (come ad esempio la scelta di reintegrare in modo consistente l’utilizzo di uno strumento come il violino, che ha sempre recitato un ruolo importante all’interno dell’economia del sound del gruppo svedese). Il nuovo “Månegarm” è in primis un lavoro molto equilibrato ed è una sintesi dell’essenza sprigionata in tutti questi anni dal combo scandinavo. Vi si ritrovano, infatti, tutti gli elementi caratteristici: una base ritmica devastante, un riffing epico spesso e volentieri ispirato, un pathos dal sapore nordico indistinguibile, ma anche quel tocco folk e quell’alone mistico presente stavolta già sull’artwork dell’opera. Il predecessore “Legions Of The North” ha diviso i fan di vecchia data: chi lo ha adorato storcerà un po’ il naso nell’ascoltare un album che non esegue in tutto e per tutto le direttive impartite da Erik e compagni due anni fa, mentre chi ha nostalgia di quello che è stato il classico sound Månegarm dovrà dare un’altra opportunità a questi fieri svedesi. Con l’uscita di “Månegarm” almeno abbiamo capito una cosa: i Nostri non vogliono assomigliare agli Amon Amarth, ma continuano per la propria strada. Un timore, il nostro, comunque lecito dopo l’uscita di “Legions Of The North”. Si iniziano le danze subito con uno dei migliori brani del CD: l’inizio di “Blodörn” è sognante e per tutto il brano si possono ascoltare i cari vecchi Månegarm, forse la miglior band viking metal in circolazione. Interessante notare come sia anche tornato prepotentemente l’uso del cantato in lingua madre svedese. Con il brano successivo ed anche in altri episodi i Månegarm ripropongono quindi l’uso del violino, ma non solo, perché ci sono altri strumenti quali cornamuse e kokle. Molti sono, infatti, i guest e i session che hanno dato una mano alla band a produrre un album curato in ogni suo particolare. Ci sono anche, tra gli altri, Alan Nemtheanga dei Primordial e la sorella di Quorthon sulla cover dei Bathory “Mother Earth Father Thunder”, aggiunta all’album come bonus track. Ma è interessante notare come ritornino anche le voci femminili, inserite solo in alcuni brani mirati. “Odin Owns Ye All”, da cui è stato tratto un video, è uno dei pochi brani ad avere il testo in lingua inglese e la scelta risulta vincente in quanto questo episodio ricalca lo stile del disco precedente, molto diretto, orecchiabile, trascinante. Il combo è senza dubbio molto bravo a confezionare brani di questo genere, magari meno ricercati, ma di sicuro impatto. E a ben guardare nel panorama viking non sono molti i gruppi capaci di scrivere mediamente buoni pezzi come i Månegarm. Con la successiva “Blot” passiamo bruscamente all’altro lato dell’animo dei Månegarm: un animo dolce, accompagnato dall’amore per la musica folk, e si ritorna d’un tratto allo splendido “Urminnes Hävd – The Forest Sessions”, dove era possibile cogliere il respiro profondo di Madre Natura. La vena folk attuale della band non si esaurisce tutta qui, ma prosegue anche sul pezzo precedente e non solo. Non mancano nemmeno altri brani in stile Månegarm, belli tirati e animati da un indomito spirito guerriero. Siccome su questo CD la band non vuole farci mancare proprio nulla, allora possiamo dire che in determinati frangenti non ci risparmia nemmeno di farci ascoltare delle atmosfere gioiose, ma al momento niente di ‘preoccupante’… il gruppo è autore di un viking metal sempre serio e rispettabile. Complimenti dunque ai Månegarm, capaci di regalarci una sintesi perfetta di tutto ciò che sono stati in questi vent’anni. Poi possiamo sempre discutere di quanto il debut album resti un capitolo magico unico, che altri sono gli album dove la band ha dimostrato a tratti le qualità più alte ed un sound profondo assolutamente inimitabile nella scena viking, ma non dimentichiamoci che gli anni passano e che, nella desertificazione attuale della qualità all’interno della scena metal, trovare ancora oggi un gruppo che compone album di questo livello è quasi un miracolo.

TRACKLIST

  1. Blodörn
  2. Tagen Av Daga
  3. Odin Owns Ye All
  4. Blot
  5. Vigverk – Del II
  6. Call Of The Runes
  7. Kraft
  8. Bärsärkarna Från Svitjod
  9. Nattramn
  10. Allfader
  11. Månljus (bonus track)
  12. Mother Earth Father Thunder (bonus track)
2 commenti
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