MANES – Pathei Mathos

Pubblicato il 03/08/2024 da
voto
7.5
  • Band: MANES
  • Durata: 00:23:40
  • Disponibile dal: 28/06/2024
  • Etichetta:
  • Aftermath Music

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Mimando una conversazione-tipo da ‘cambio palco’ durante un concerto, oggi i Manes non sono più ‘quelli là’. Ma non sono nemmeno ‘quegli altri di’. E nemmeno quelli di ‘quello dopo’. I Manes, in pratica, non hanno una forma compiuta da moltissimo tempo e a ben pensarci, va bene così.
Quindi, cassiamo il primo periodo black metal di “Under Ein Blodraud Mane” e pure quello avantgarde di “Vilosophe” (disco che chi scrive considera nella top cinque dei dischi sperimentali usciti dal panorama black metal).
I Manes di oggi non sono nemmeno, a dir la verità, quelli del precedente “Slow Motion Death Sequence” del 2018, definito a seconda delle impressioni disco elettronico, pop o addirittura indie – a nostro parere ancora nervoso e esplorativo (andatevi a risentire il singolo “Scion” se ve lo siete perso).
“Pathei Mathos” invece è decisamente più dark, più rock e interamente guidato dalla voce femminile di Marita Hellem; certo, l’elettronica è ancora presente, ma si adagia come un tappeto dove alla fine, la chitarra e la voce sono ancora al comando. La band di Skei muta ancora pelle, anche se poi lo fa parzialmente rispetto al passato e abbastanza poco se consideriamo il singolo “Young Skeleton” del 2020 dove, voce maschile a parte, le atmosfere sono molto simili ai quattro pezzi di “Pathei Mathos”.
In ogni caso, è corretto anche osservare come questo tipo di sonorità che si muovono fra il dark, l’electro, e l’indiepop non sia propriamente uno stile nuovo, anzi: soprattutto fuori dai recinti targati metal e dintorni ci sono moltissime realtà affini. Non potendo gridare alla genialità quindi, ci sentiamo invece di apprezzare e godere di quanto abbiamo davanti: quattro pezzi raffinatissimi che creano atmosfere sognanti quanto basta, grazie ad una cura sonora notevolissima. “Submerged” è un pezzo incredibile, dove non possiamo non ricordarci dei The Gathering in splendida forma.
“Fallen” prosegue sulla stessa via, aumentando il tasso di elettronica sulle basi, ma orchestrando voce campionata maschile, voce femminile, strutture rock e vezzi sintetici. Il resto dell’EP, ovvero “A Vessel For Change” e “End Of The River” si mantengono sugli stessi livelli e l’ascolto complessivo è rilassante quanto basta. Bentornati nuovamente ai Manes, bentornato al leader di sempre Skei e adesso aspettiamoci una nuova reincarnazione al più presto. O forse nemmeno tanto presto, con loro non si sa mai.

TRACKLIST

  1. Submerged
  2. Fallen
  3. A Vessel For Change
  4. End of the River
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