MANES – Vilosophe

Pubblicato il 04/07/2003 da
voto
8.0
  • Band: MANES
  • Durata: 00:38:00
  • Disponibile dal: 04/07/2003
  • Etichetta:
  • Code666
  • Distributore: Audioglobe

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Costruitisi un nome ed un discreto seguito nell’underground black metal con quel gioiellino che è “Under Ein Blodraud Maane”, i norvegesi Manes, forti di un contratto con la lungimirante Code666, decidono che è tempo di coglierci alle spalle con questo “Vilosophe”, disco dalla grafica stupenda e dai contenuti assolutamente strabilianti. Fatta tabula rasa di ogni influenza black metal e tramutati i propri geni “estremi” in insidiosi virus ritmici, i nostri ci propongono un album che viene descritto, forse superficialmente, come un incrocio tra Radiohead, Katatonia e Aphex Twin. Parrebbe cosa piuttosto strana che una band riuscisse nell’intento di incastrare le visioni dei tre gruppi succitati e, in effetti, l’uscita “ad effetto” serve per preparare l’ascoltatore al melting pot di stili che troverà in “Vilosophe” piuttosto che a descrivere per sommi capi lo stile innegabilmente personale dei “nuovi” Manes. Senza forzature e senza voli pindarici critici, il suono dei Manes pare essere l’espressione nitida di una volontà compositiva assolutamente libera, canalizzata in un rock autarchico ed alieno, cromato dalle tante sfumature drum’n bass, decostruito da accenti ritmici che appaiono e scompaiono, e filtrato attraverso le lenti colorate dello straniamento e dell’allontanamento da sé. Colpisce e rimbalza tra gli spazi vuoti lasciati dai breakbeats “Death Of The Genuine”, arricchita, come quasi tutti i brani dell’album, da un lavoro notevole sui campioni e sulle voci; esplode e si richiude la lunga “Diving With Your Hands Bound (Nearly Flying)”, tutta giocata tra bassi liquidi e suggestioni quasi pinkfloydiane, mentre un po’ epica ed un po’ ironica suona “Ende”. Un disco che, senza fare di questo un intento programmatico, si divora a colazione le etichette e le recriminazioni dei fans true & evil per proiettare la band norvegese in dimensioni che intuiamo tra le pieghe e nelle insenature di una manciata di canzoni stupende. Ovviamente, “Nodamnbrakes”, senza freni.

TRACKLIST

  1. Nodamnbrakes
  2. Diving With Your Hands Bound (Nearly Flying)
  3. White Devil Black Shroud
  4. Terminus A Quo/Terminus Ad Quem
  5. Death Of The Genuine
  6. Ende
  7. The Hardest Of Comedowns
  8. Confluence
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