5.0
- Band: MANHUNT
- Durata: 00:39:45
- Disponibile dal: 01/12/2014
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Attivi dal 2005 i Manhunt provengono dal Piemonte, la regione più occulta d’Italia. E allora perché non scegliere tematiche occulte, violente e anticlericali per i testi di Manhunt, album d’esordio del gruppo dopo due EP e un singolo rilasciati negli anni precedenti? Ed infatti così hanno fatto questi thrasher italiani, che scelgono di suonare secondo gli stilemi classici del genere aggiungendo però varie sfaccettature, diverse da canzone a canzone e generando un po’ di confusione a fine ascolto nella testa dell’ascoltatore. “Satana”, canzone che apre l’album dopo una citazione cinematografica a mo’ di intro è un bell’esempio di ciò di cui sono capaci i Manhunt, ovvero cambiare ritmo all’interno della canzone, arrangiare con molta melodia e, perché no, anche con quella che ci sembra una linea di tastiera. Cominciano gli stravolgimenti con l’arrivo di un tono di voce pulito su “Blast The Sun Away”, voce che poi cambia ancora su “Worldfire”. A volte i brani hanno un sapore epico, in altri invece c’è un vero e proprio saggio sulle scale quando arrangiano con la chitarra. Non male l’inizio di “Gates Of Hell”, thrash metal di chiara ispirazione Ottantiana, con il basso bene in evidenza su suoni però degni di una demo, alla vecchia maniera sì, ma anche un po’ fiacchi rispetto alle produzioni di oggi. Le canzoni sono poi lunghe e spesso si ci perde dentro di queste, l’attenzione infatti scema perché sembra mancare a tratti il filo conduttore all’interno del brano. L’impressione generale è che questi ragazzi (presumiamo) siano capaci di fare qualcosina ma abbiano un po’ le idee confuse, come a dire: “Guardate! Sappiamo arrangiare, sappiamo usare almeno quattro tonalità vocali, sappiamo dare un tocco epico a questa canzone, sappiamo fare anche del blast, se serve”. Insomma, una voglia eccessiva di dimostrare le proprie capacità. L’album però, perché come tale va trattato anche se autoprodotto, non raggiunge la sufficienza. Ma i Manhunt non si arrenderanno, no?