voto
5.0
5.0
- Band: MANOWAR
- Durata: 00:48:23
- Disponibile dal: 26/11/2010
- Etichetta:
- Magic Circle
- Distributore: Audioglobe
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Era il 1982 quando sul mercato discografico esordivano i Manowar con "Battle Hymns", un disco che sarebbe diventato un classico della storia della band e dell’epic metal. Oggi, quasi trent’anni dopo, il gruppo newyorkese con il ritrovato Donnie Hamzik alla batteria decide di riregistrare quel fondamentale tassello della propria discografia, usufruendo della tecnologia, dell’esperienza e del budget attuali. A detta di Joey DeMaio e compagni la motivazione di tale opera di rifacimento sarebbe proprio la volontà di valorizzare quegli otto cavalli di battaglia con un sound nuovo e più potente rispetto a quello dell’epoca. Anche ammesso che questo sia effettivamente il motivo dell’intera operazione, i Manowar non hanno fatto i conti con un concetto molto semplice: ogni grande disco ha una sua anima, un suo carattere e un suo sound, caratteristiche che rispecchiano quel preciso momento della carriera della band che ha composto il lavoro e l’epoca stessa in cui quest’ultimo è uscito. Voler rifare per intero un album, anzichè magari optare per un best con vari pezzi riadattati, significa cercare di soppiantare per intero tutti questi elementi e riproporre un lavoro che indipendentemente dalla qualità del risultato finale, non sarà mai in grado di competere con la vecchia versione a cui migliaia di fan sono ormai affezionati da decenni. Nel caso di "Battle Hymns MMXI" è stato fatto un lavoro discreto e i suoni effettivamente sono potenti e nitidi come d’abitudine per i Manowar recenti. Se questo potrebbe essere visto come un miglioramento, l’approccio stilistico del chitarrista Karl Logan ha però in parte snaturato il chitarrismo magari meno funambolico ma più ricco di feeling dell’ex-Ross The Boss. Inoltre lo stesso fulcro della band, ossia il vocalist Eric Adams, è un cantante diverso rispetto a tre decadi fa: più espressivo e con una maggior capacità interpretativa ma anche meno potente e non più in grado di compiere certe impressionanti evoluzioni su tonalità altissime. La decisione infine di sostituire su "Dark Avenger" il narrato del grande Orson Welles con quello del celebre attore Christopher Lee è un’altra mossa di cui onestamente non se ne sentiva il bisogno. Anche se dunque l’accoppiata ritmica Joey DeMaio e Donnie Hamzik gode effettivamente di un maggior impatto rispetto all’originale e in coda al disco troviamo due rare tracce live registrate nel 1982, per tutti i motivi sopra elencati, sia strettamente esecutivi/stilistici che di concetto, non possiamo che esprimere un commento contrario verso questa riedizione e ribadire che il disco che i Manowar pubblicano oggi, perde il confronto con quel "Battle Hymns" che con tutti i suoi pregi e difetti ha ormai un suo preciso posto nella storia del metal.