5.0
- Band: MANOWAR
- Durata: 01:30:13
- Disponibile dal: 28/02/2014
- Etichetta:
- Magic Circle
- Distributore: Audioglobe
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Ci risiamo. Dopo essere caduti nella tanto banale trappola della riregistrazione del vecchissimo “Battle Hymns”, i Manowar non mollano, riregistrano anche “Kings Of Metal” e ricadono nella stessa identica trappola. Non c’è altro modo per riassumere in poche parole la storia di queste loro recenti mosse discografiche. Tendenzialmente verso un album che ha fatto la storia del metal e ha contribuito significativamente a determinare il successo di una band, c’è una vera e propria adorazione da parte dei fan e dovrebbe esserci rispetto da parte di chiunque abbia a cuore questo genere musicale. Fra questi dischi trova posto sicuramente “Kings Of Metal”, sul quale ogni traccia o quasi è nota ai più. “Wheels Of Fire”, “Kings Of Metal”, “Heart Of Steel” o la popolarissima “Hail And Kill” sono classici che resteranno in auge finchè qualcuno ascolterà metal classico. Ogni singola nota di questi brani è stata assimilata, memorizzata e idolatrata dai fan così per com’era stata registrata nel 1988. Quella originale inoltre non era una produzione scadente, certo poteva essere migliorata ma in base a quanto detto nessuno, a parte Joey DeMaio e soci, ne sentiva il bisogno. Ad ogni modo, il bassista e leader del gruppo ha optato per questa nuova registrazione con l’attuale formazione in cui figurano Donnie Hamzik alla batteria e Karl Logan alla chitarra, ha cambiato la posizione dei brani in tracklist e il risultato è un disco con suoni sì più potenti e profondi, ma anche meno aggressivi, più patinati, e con una prestazione vocale decisamente buona per l’ormai sessantenne Eric Adams, ma non a livello dell’originale. A far la figura migliore in questo contesto sono sicuramente i brani più lenti ed epici come “The Crown And The Ring” e “Heart Of Steel”, sulle quali le orchestrazioni sono ben integrate e il cantato è sempre da pelle d’oca. Laddove invece i ritmi si alzano, come in “Wheels Of Fire” e “Hail And Kill”, l’impatto, carica e l’adrenalina si perdono nella pulizia di un sound eccessivamente tirato a lucido. Non particolarmente interessante anche “The Warriors Prayer”, qui narrata dall’attore Brian Blessed. In coda al lavoro nella sua edizione Silver troviamo una decina di bonus track, tra cui una discreta versione “metal” di “The Crown And The Ring” e una serie di strumentali che potranno fare al caso solo dei collezionisti o dei fan più sfegatati. Da parte nostra non possiamo dunque che ritenere “Kings Of Metal MMXIV” un’uscita superflua che perde il confronto con l’originale del 1988 e augurarci che questo revisionismo dei classici messo in atto dai Manowar negli ultimi anni termini qui.