4.5
- Band: MANOWAR
- Durata: 00:47:12
- Disponibile dal: 20/06/2012
- Etichetta:
- Magic Circle
- Distributore: Audioglobe
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C’erano una volta i Manowar, re incontrastati dell’heavy metal ed emblemi del rock duro, epico , intransigente ed incontaminato. Da trent’anni professavano la causa del metallo tonante, elevandosi a paladini del genere. Oggi però la band capitanata da Joey DeMaio appare solo l’ombra di se stessa, almeno in studio, a causa dell’ultimo “The Lord Of Steel”. Il nuovo disco ad oggi è uscito solo in formato digitale, mentre a settembre sarà disponibile la versione fisica. Ma non è questo il problema, perché sin dalle prime note dell’opener e title track ci troviamo di fronte ad un lavoro prodotto in modo inascoltabile, con le chitarre praticamente assenti, la batteria ovattata e suoni di basso fastidiosi come le interferenze radio. Per una band dalle capacità economiche come i Manowar, si tratta di uno scempio intollerabile. Pare di ascoltare una demo! Non è finita, oltre alla produzione sono proprio i pezzi a deludere. Possiamo salvare episodi come “El Gringo”, brano poderoso, che non sfigurerebbe in un disco come “Louder Than Hell”, o la quadrata “Expendable”, che sacrifica l’epicità tipica dei Manowar a favore di sonorità più classic metal. Il resto, francamente, è quanto di più brutto e insipido i quattro cosiddetti kings of metal abbiano mai composto nella loro vita. La maggior parte dei pezzi cerca di ricalcare lo stile dei classici senza riuscirci a causa di un songwriting poco ispirato, stanco e spento, come se i Manowar si fossero limitati a svolgere il proprio compito senza metterci cuore e impegno. “The Lord Of Steel” più che un vero album, sembra un contenitore di b-side o tracce riempitive, quelle più scarse che in genere servono soltanto ad aumentare la durata dell’ascolto. Banalità come “Manowarriors” o “Hail, Kill And Die” farebbero fatica ad apparire su un disco di giovani esordienti! L’unico plauso va fatto ad Eric Adams, che con la sua voce inconfondibile cerca in qualche modo di salvare il salvabile. La classe del cantante è indiscussa. “The Lord Of Steel” si unisce alla lunga serie di album deludenti che le grandi band dell’heavy metal (Metallica, Running Wild, Malmsteen) stanno pubblicando negli ultimi anni. La magia è davvero finita? Dopo una carriera trentennale non rimane più un minimo di ispirazione? Con quest’ultima release i Manowar infliggono davvero una brutta ferita al cuore dei fan. A questo punto vale la pena ignorare “The Lord Of Steel” e riascoltare i loro vecchi classici.