7.0
- Band: MANTICORA
- Durata: 00:46:50
- Disponibile dal: 26/01/2024
- Etichetta:
- Mighty Music
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Archiviato il concept a sfondo horror suddiviso in due dischi, a dire il vero non del tutto riuscito, i danesi Manticora – presenti sulle scene dal lontano 1997 – tornano con un lavoro nuovo di zecca a quattro anni dalla precedente release.
Il quintetto nordico è certamente fatto a modo suo: da anni si impegna infatti nel costruire un sound possente basato su riff tritaossa ed un cantato squillante ma altrettanto corposo, con un mood sempre oscuro che pervade costantemente l’ascolto.
Questo “Mycelium” da una parte cerca di non cadere come nel passato nella trappola di composizioni troppo lunghe ed articolata, limitando a quarantasei minuti di durata complessiva e risultando certamente molto più fruibile rispetto ai dischi precedenti, e snellendo di molto orchestrazioni e lunghe parti strumentali. Dall’altra continua a miscelare diverse influenze che vanno dalla musica estrema, con la presenza di voci growl e ritmiche di chiara scuola death-thrash – ascoltare per credere l’aggressiva e tagliente “Demonday” – al prog e al power metal. Permane quindi la sensazione che a volte i brani siano eccessivamente appesantiti da chitarre e voci sovrapposte e da tanti elementi non sempre facili da bilanciare e gestire, anche se stavolta in una forma decisamente più compatta.
Il mix sonoro che si ottiene sembra incontrare le sonorità tanto care a Blind Guardina e Nevermore, anche se i Manticora ci mettono anche tanto di personale: accelerazioni decise ed esplosioni metalliche, spinte da un drumming grintoso, sono delle costanti durante l’ascolto fin dalla partenza con “Necropolitans”, ruvido macigno che fa il suo ingresso con decisione dopo una breve intro.
Protagonista dell’ascolto è certamente il cantante Lars F. Larsen, capace di esaltare ed esaltarsi nelle parti più tirate ma a proprio agio anche nei momenti più sentiti: da parte nostra, ad essere sinceri, non ci dispiacerebbe però una maggiore varietà nel suo timbro. “Angel Of The Spring” è una piccola gemma all’interno della tracklist, un pezzo sognante che appassiona grazie a calde e malinconiche melodie, ma l’impressione è che si potesse fare di più, magari con un refrain più elegante, in grado di dare continuità alle atmosfere sognanti create dall’arpeggio e dalle voci maschile e femminile che si intrecciano durante le strofe.
Non mancano pezzi tirati come la veloce e tumultuosa “Golem Sapiens”, che renderebbe fieri i Bardi di Krefeld degli esordi anche grazie ad un coro che si alza su note elevate, ricordando appunto qualche linea vocale classica di Hansi Kursch (cantante dei Blind Guardian). Funzionano le atmosfere più epiche ed evocative che incontriamo sulle note dinamiche e di stampo power-prog di “Mycelium”; meno, a nostro parere i momenti più oscuri che cercano di affacciarsi sul mondo thrash-death risultando forse un po’ spaesati, come nel caso di “Beast Of The Fall” e “Mementopolis” (in cui si scorge qualche rimando ai connazionali Mercenary).
Ciò che rimane dall’ascolto di questo “Mycelium” sono composizioni complesse – forse anche troppo – ma sicuramente più snelle rispetto al recente passato, riuscendo così ad ottenere un lavoro più compatto ed incisivo, in grado di colpire con maggior decisione.