6.0
- Band: MARDUK
- Durata: 00:45:00
- Disponibile dal: 19/11/2012
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
Spotify:
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Avanti un’altra! Quante ristampe di “Dark Endless” sono uscite nel corso degli anni? Tre, quattro… abbiamo perso il conto. L’ultima in ordine di tempo arriva tramite Blooddawn Productions / Century Media Records e, una volta tanto, è approvata dalla band, che ha pure deciso di dare una lucidata all’album – rimasterizzandolo – e di ritoccare la tracklist, aggiundendo l’intro “The Eye Of Funeral” e un pugno di bonus track (i soliti pezzi live e demo). Ci ritroviamo quindi, ancora una volta, con il debut album dei Marduk fra le mani; un lavoro discreto, ma oggettivamente acerbo – come, del resto, tanti altri debutti – firmato da una formazione che, sia a livello di intenti che di esperienza, era allora ben lontana dagli standard ai quali poi ci ha abituati nel corso degli anni successivi. Era il 1992 e i Marduk all’epoca erano sostanzialmente ancora una death metal band: le atmosfere macabre, le velocità parossistiche e le linee vocali deviate sarebbero arrivate solo qualche tempo dopo. Pezzi come “Still Fucking Dead” o “The Sun Turns Black As Night” rimangono tra i primi piccoli classici del gruppo, ma, se si ha familiarità con la scena death svedese di quei tempi, è facile arrivare alla conclusione che i Marduk difficilmente sarebbero riusciti a lasciare il segno se avessero continuato su questa scia. Le abilità e i livelli qualitativi raggiunti da realtà come Entombed, Unleashed, Tiamat o Edge Of Sanity erano evidentemente fuori dalla portata dei Marduk del periodo e il leader Morgan Håkansson fece bene ad imboccare una strada diversa già a partire dal successivo “Those Of The Unlight”, primo gran disco dei Nostri. Scegliendo – e in parte forgiando – il black metal, i Marduk presero la decisione giusta e finirono ben presto per fare la storia di questo genere. “Dark Endless” resta comunque un album “storico” nell’accezione più classica del termine: è questo il disco che ha consegnato per la prima volta i Marduk alla scena metal. Completisti e die-hard fan potrebbero quindi trovare azzeccata la sua nuova riedizione, a maggior ragione ora che il materiale in esso contenuto è stato parzialmente restaurato.