MARDUK – Viktoria

Pubblicato il 26/06/2018 da
voto
7.5
  • Band: MARDUK
  • Durata: 00:32:54
  • Disponibile dal: 22/06/2018
  • Etichetta:
  • Century Media Records
  • Distributore: Sony
Streaming non ancora disponibile

Le vette di eccellenza toccate dai Marduk negli ultimi quindici anni non possono e non devono essere ignorate. Dall’ingresso in formazione di Mortuus, la creatura del chitarrista Morgan Håkansson ha inanellato una serie di exploit artistici difficilmente auspicabili, stravolgendo sia la propria pelle che quella del moderno circuito black metal in un susseguirsi di opere sempre più profonde e ricercate, le quali di fatto hanno inaugurato una nuova era per il quartetto e per una certa frangia del genere. Dischi come “Serpent Sermon” e “Frontschwein”, per non parlare del clamoroso “Rom 5:12”, rappresentano giocoforza dei termini di paragone importanti per la quattordicesima fatica in studio della band, ennesimo compendio di sfuriate brucianti e digressioni malsane che però, coerentemente al minimale artwork di copertina, sembra volerne riproporre solo in parte la ricchezza degli arrangiamenti e la visionarietà delle atmosfere. Forse per il desiderio di riassaporare il fervore dei Nineties, forse per l’inatteso comeback dei Funeral Mist (su cui la vena sperimentale del frontman potrebbe essersi concentrata), Håkansson sfoggia qui un songwriting diretto e senza fronzoli, nel quale comunque ‘sottrazione’ non diventa mai sinonimo di ‘piattezza’. Un indirizzo stilistico che appare chiaro già dopo pochi secondi, quando la contraerea di “Werwolf”, scandita da un riffing secco e marziale, deflagra in un assalto punkeggiante reso ancora più incisivo dall’utilizzo di cori, preparando così il terreno di scontro al resto della tracklist. Da questo momento in poi la resa non viene minimamente contemplata, tra continue distensioni/contrazioni ritmiche, linee vocali oscene e un guitar work che maciulla sotto i propri cingoli quanto fatto in passato (autocitandosi non a caso in un paio di situazioni) al fine di conseguire un risultato compattissimo e privo di cedimenti. “Viktoria” non si attesterà insomma sugli stessi livelli dei suoi predecessori, ma al contempo non si può certo dire che lesini in talento, ingegno e nella capacità di trasfigurare la materia black metal in qualcosa di veramente pericoloso, come dimostrato dalle trame falcidianti di una “June 44”, dai rintocchi melodici di “The Last Fallen” o dal torbido finale di “Silent Night”. Un suono incompromissorio che, partendo dal nero dell’odio, finisce per annegare nel rosso del sangue.

TRACKLIST

  1. Werwolf
  2. June 44
  3. Equestrian Bloodlust
  4. Tiger I
  5. Narva
  6. The Last Fallen
  7. Viktoria
  8. The Devil's Song
  9. Silent Night
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