8.0
- Band: MARILLION
- Durata: 02:15:19
- Disponibile dal: 30/06/2014
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
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Ottima nuova release dal vivo per i Marillion, band che qualcuno considererà avulsa dal contesto in cui Metalitalia.com si muove di solito, ma la cui importanza sul pentagramma di molte recenti band metal progressive non può a nostro avviso essere contestata. L’occasione che i cinque inglesi decidono di immortalare sui solchi digitali di questo doppio CD/DVD è quella del lungo concerto tenutosi nel marzo del 2013 a Port Zelande, nei Paesi Bassi. La data olandese in questione è stata sicuramente un po’ particolare in quanto riproponeva per intero, anche se non nell’ordine esatto, tutti i brani contenuti nel bellissimo “Sounds That Can’t Be Made”, ultimo lavoro della band, classe 2012. Un viaggio che già su disco ci trasportava attraverso colori ed umori diversi, e che dal vivo esalta ancora di più le proprie caratteristiche, guidandoci attraverso le atmosfere a tratti cupe a tratti sognanti di “Gaza” e le emozionali esplosioni elettriche di “Invisible Ink”, sostando talora in contemplazione delle belle melodie di “Power” o fermandosi ad ammirare la magia avvolgente che scaturisce dai quindici lunghi minuti di “Montreal”. Canzoni lunghe, complicate, che i Nostri ci ripropongono in una veste molto fedele all’originale ma ammantata da una patina di emozionalità ancora superiore, che ne eleva il già alto valore. A completare poi la ricchezza degli otto brani estratti da “Sounds That Can’t Be Made” troviamo poi episodi estratti tra quelli preferiti dei fan di questa ormai trentennale band; brani che, come nel caso dell’immortale “Garden Party” o di “This Strange Engine”, non mancano mai di essere salutati da applausi sempre sinceri ed entusiastici nonostante il tempo che passa. E così anche gli estratti dei vecchi “Marbles” e “Season’s End” non mancano di deliziarci con i loro delicati input, perfettamente integrati col sound più attuale dei brani più recenti. La voce di Hogharty non è tra le più potenti mai sentite live, ma tocca livelli di emozionalità e coinvolgimento permessi a pochi; e le dita di Steve Rothery dipingono, insieme a quelle del tastierista Kelly, vividi arabeschi sonori, che donano ulteriore magia e sensibilità ad un suono già di per sè assolutamente coinvolgente. Due ore di musica stupenda quanto impegnativa, che si traducono in un prodotto che consideriamo imperdibile per ogni fan della band, ma che magari risulterà un po’ pesante per tutti coloro che si aspettano un tipo diverso di show. Siamo molto distanti dal classico concerto metal, non solo nelle sonorità, ma anche e soprattutto nell’approccio globale e nell’interazione con il pubblico. Ma se si decide di cercare qualcosa di diverso, e ci si lascia avvincere dalla piccola parte di magia di una notte che è stata catturata su questi tredici solchi… beh, si scopriranno aspetti della musica dei Marillion veramente tra i più belli.