
7.5
- Band: MARILLION
- Durata: 01:20:14
- Disponibile dal: 29/11/2019
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
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A dispetto di un titolo che potrebbe essere fuorviante, questa nuova release ad opera dei Marillion non rientra esattamente nella categoria degli album sinfonici che vedono una band rock circondata da un’intera orchestra. Gli amici citati nel titolo, infatti, sono solo sei, ovvero un quartetto d’archi, un corno francese ed un flauto, che si uniscono a Steve Hogarth e compagni nella rilettura di alcune emozionanti pagine della storia della band inglese. Questa precisazione è importante non solo da un punto di vista formale, ma incide direttamente sull’essenza stessa del disco: se abitualmente, infatti, i dischi orchestrali hanno la tendenza ad enfatizzare la componente maestosa delle versioni originali, l’approccio scelto per accompagnare la musica dei Marillion è più vicino a quello della musica da camera che non da quella puramente sinfonica. La scelta appare ulteriormente azzeccata una volta inserita nel contesto della band inglese: i Marillion, infatti, hanno da sempre scelto la cifra stilistica della raffinatezza e dell’eleganza, caratteristiche che trovano la loro dimensione ideale nell’equilibrio e nella misuratezza della musica da camera.
Ci siamo accostati a questo lavoro, quindi, con aspettative elevate e curiosità, intravedendo fin da subito il potenziale di questo incontro. Ci chiedevamo, infatti, quale approccio avrebbero scelto i Marillion nel rileggere le proprie composizioni: arrangiamenti nuovi, magari profondamente diversi da quelli originali, pensati appositamente per valorizzare gli amici orchestrali, oppure una riproposizione fedele delle partiture originali, con i musicisti ospiti a lavorare di fino intorno alle melodie portanti? Chi vi scrive avrebbe preferito nettamente il primo scenario, invece i Marillion decidono di rimanere nella loro comfort zone, suonando alla grande come sanno fare e lasciando ai musicisti classici il tocco di classe finale.
Il risultato è convincente perché, come dicevamo, le canzoni dei Marillion si prestano naturalmente a questo genere di accompagnamento e, non a caso, già nelle versioni originali non mancano gli interventi di archi, anche solo quelli digitali, affidati ai tasti di Mark Kelly. Molto buona anche la selezione dei brani, che sceglie con attenzione i capitoli più adatti a questa operazione. A nostro parere i momenti più riusciti si trovano nelle canzoni più contenute e malinconiche, come “A Collection” o la splendida “The Hollow Man”, che vengono arricchite dalla presenza più evidente degli orchestrali. Appare invece meno immediato il loro contributo negli episodi più stratificati, come “This Strange Engine” o la meravigliosa “Ocean Cloud”, brani già ricchi di dettagli, che si incastrano in una trama già fitta, in cui è difficile insinuarsi senza un importante lavoro di arrangiamento che i Marillion non hanno voluto affrontare in questo momento.
“With Friends From The Orchestra”, dunque, convince ma tutto sommato non stupisce: la sua dimensione ideale, probabilmente, è quella live, che non a caso la band sta portando in giro per l’Europa. D’altra parte la storica formazione progressive ha già annunciato di essere impegnata nei lavori per il prossimo album di inediti, quindi è assolutamente comprensibile la scelta di impegnare la maggior parte delle loro energie in quest’ultimo. Nell’attesa possiamo quantomeno gustarci nove canzoni proposte da una band ancora in perfetta forma, credibili ed equilibrate anche quando indossano un ricercato abito da sera.