4.5
- Band: MARSHALL
- Durata: 00:57:09
- Disponibile dal: /03/2006
- Etichetta:
- PMP
- Distributore: Frontiers
“Grandi sonorità, produzione di livello internazionale”: questo recita la nota promozionale di “Pages From The Past: Tome I”, il nuovo lavoro degli italiani Marshall. Una dichiarazione d’intenti precisa, a cui segue tuttavia una realtà opposta. L’unico paragone che si può fare è con la produzione degi primi album di King Diamond, sicuramente buona ai tempi, ma improponibile oggigiorno. Ma lasciamo stare, e concentriamoci sulla musica; i nostri propongono un heavy metal dalle tinte prog, quanto mai pretenzioso in alcune trovate fintamente acculturate. L’opener “Mission: Empire” si perde subito tra migliaia di inutili cambi di tempo, di riff spezzettati e poco sfruttati, di parti vocali piatte e derivative (la voce del singer non è certo delle migliori, ricordando a tratti la voce del cantante dei primi Heimdall). “The Call Of The Banshee” è leggermente più tirata, e a conti fatti risulta essere il pezzo più riuscito del platter, dove i cinque pensano a suonare invece che a stupire. La componente naif è preponderante in “Thermopylae”, “Flowers Of Hell”, ma come avrete capito è onnipresente sull’album. Con ‘naif’ ci riferiamo alla consuetudine tutta italiana di infarcire gli album di arrangiamenti scontati e di scarso impatto, con tastiere che invece di giocare un ruolo di livello si accontentano di accompagnare freddamente le chitarre. E’ anche vero che questo lavoro è stato apprezzato da molti, tuttavia al sottoscritto è risultato arduo riuscire anche solo ad ascoltare più volte l’album, ed immaginare di spendere venti euro per un lavoro del genere dà addirittura il voltastomaco: pezzi scialbi, cantato insufficiente, pronuncia dell’inglese da terza media, produzione da demo. Se non ci diamo una mossa, qui la cosa si fa grave, davvero.