MARTY FRIEDMAN – Music For Speeding

Pubblicato il 17/03/2003 da
voto
6.5
  • Band: MARTY FRIEDMAN
  • Durata:
  • Disponibile dal: /03/2003
  • Distributore: Edel
Streaming non ancora disponibile

Ne sono passati, di anni, da quando un più giovane e capelluto Marty Friedman dava il meglio di sé in capolavori quali “Rust In Peace”, “Countdown To Extinction” e “Speed Metal Symphony”… anni durante i quali il nostro amato eroe delle sei corde ha continuato imperterrito a percorrere la propria strada, sfornando dischi solisti tra alti e bassi, spesso tenendosi a debita distanza da quelle sonorità che lo avevano prima reso celebre. Cosa aspettarsi dunque dal suo nuovo album? Sostanzialmente niente; già, perché tutti coloro che, come il sottoscritto, speravano in un ritorno al celebre sound metallico che lo vide trionfare nei suoi anni migliori dovranno piegare il capo di fronte al nuovo “Music For Speeding” che, nonostante quel che l’incoraggiante nome dice, delle sue vecchie sonorità porta solo l’amaro ricordo. Marty oggi non è né più né meno che un chitarrista rock che ha tralasciato i riff intricati, veloci e tecnici che ricordiamo su “Rust In Peace” ed è diventato un compositore di musica ‘commerciale’ e abbastanza d’impatto, pur senza rinunciare ai soliti ricorsi solisti da virtuoso della chitarra, che si esplicano lungo gran parte dell’album con assoli di buon gusto. Da questa sua dimensione nascono pezzi che spesso nulla hanno di particolarmente interessante, a volte scadendo addirittura in canzoni che, senza il suo estro solista, andrebbero benissimo per uno scialbo gruppo pop (vedi “Cheer Girl Rampage” o “Nastymachine”… quest’ultima si fregia addirittura di un loop da discoteca), anche se c’è da sottolineare che i pezzi interessanti, volti a risollevare un disco altrimenti davvero troppo fiacco per un mostro sacro che si porta addosso un nome delicato come Friedman, ci sono: su tutti la buona opener “Gimme A Dose”, l’ottima “Lust For Life” (ballad dal gusto commerciale e ruffiano, ma molto godibile), la successiva “Lovesorrow”, pezzo sulla falsa riga del precedente, e “Salt In The Wound”, unico pezzo in tutto l’album dove è possibile avvertire ciò che nel guitar hero americano rimane del passato, grazie al potente riff portante della canzone (ma non aspettatevi certo di sentire qualcosa di simile ai vecchi Megadeth!), che impreziosisce la struttura di una canzone altrimenti troppo fiacca. Facendo i conti, consiglio questo disco solo agli appassionati delle sei corde o ai più accaniti fan del chitarrista, perché non è un prodotto facilmente digeribile, soprattutto da chi è abituato a ben altre sonorità (qui dentro di metal se ne trova veramente poco); aggiungete che il disco è interamente strumentale (be’, non l’ho detto subito ma mi sembrava scontato!) e non ha certo una qualità eccelsa, e capirete che forse è il caso di pensarci due volte prima di fare un acquisto del genere. Del resto si tratta di un disco poco più che sufficiente… Marty, tornerai mai quello di una volta?

TRACKLIST

  1. Gimme A Dose
  2. Fuel Injection Stingray
  3. Ripped
  4. It's The Unreal Thing
  5. Cheer Girl Rampage
  6. Lust For Life
  7. Lovesorrow
  8. Nastymachine
  9. Catlight
  10. Corazon De Santiago
  11. 0-7-2
  12. Salt In The Wound
  13. Novocaine Kiss
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