7.0
- Band: MASSGRAV
- Durata: 00:23:16
- Disponibile dal: 02/09/2022
- Etichetta:
- Lixiviat Records
- Selfmadegod Records
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Dopo quasi vent’anni di attività, i Massgrav possono contare quattro album e vari split a formare la loro discografia. La loro fama è decisamente nota, soprattutto in patria, in seguito a varie tournée tra Europa, Russia, e America che si aggiungono al CV dei live insieme a Victims, Rotten Sound e God Mother. Inoltre si possono sommare le partecipazioni allo Scandinavia Deathfest nel 2019 e al Bloodshed Fest nel 2018. La formazione svedese sforna il quinto full-length grazie a Lixiviat Records in vinile, e grazie a Selfmadegod Records in CD. “Slowly We Rock” è il titolo della nuova uscita e subito ci fa pensare alla Florida degli Obituary. Considerando il fatto che la principale arte che ruota attorno al powerviolence è spesso quella di non prendersi troppo sul serio, possiamo dare per scontato l’ironia che si cela dietro al nome del disco. Infatti la proposta dei Massgrav, è una rabbiosa miscela di hardcore punk velocissimo dagli infiniti stop’n’go e blastbeat esplosivi, che sfiora i confini tra powerviolence e grindcore. In poco meno di venticinque minuti, tutti i ventuno brani che compongono “Slowly We Rock” vengono sparati ad altissima intensità senza lasciarci il tempo necessario per respirare. Ventuno tracce velenosissime, tutte dalla durata di un minuto circa, che presentano, nonostante la velocità e la forza con cui vengono lanciate verso l’ascoltatore, un equilibrio eccellente nelle strutture ritmiche per favorire un bel groove, facendo roteare i vari cambi di tempo. La tracklist non dà tregua sia ben chiaro, ma ciononostante lascia un discreto ordine dovuto al dinamismo dei vari brani. Pezzi come “Bränn Östermalm” e “Källa Feeling” hanno senza dubbio i requisiti per competere con vecchi e nuovi mostri sacri del genere, tra cui Dropdead e ACxDC. Riff ignoranti, blastbeat e urla primeggiano nelle strofe, ma lasciano spazio nel momento giusto, a sezioni più cadenzate e a cori facilmente ricordabili nei ritornelli, come in “Krossa Högerkukarna” e “Man E Väl Ingen Jävla Ekonom”. La formazione scandinava dà alla luce anche qualche accenno melodico nei riff di chitarra in “Hårda Jävla Snutkukar” e in “Hög På Livet”, strizzando addirittura leggermente l’occhiolino ai Champion di “Promises Kept”.
La proposta del disco è perfettamente in linea con l’uscita precedente, “Stockholm Rockers”, ma il sound messo in campo è decisamente rinfrescato, più solido, più curato nei dettagli e più compatto. L’Humbucker Studio e il Mammoth Sound hanno dato vita ad una nuova forma sonora della band, tra registrazioni, mix e master. Il sound che ne è uscito può fare fede all’aggressività messa in campo durante i live. “Slowly We Rock” è un assalto barbarico che colpisce in testa con una mazza chiodata e che se ne va via in fretta e furia, sicuramente entrando nel podio dei lavori migliori del quartetto svedese.