6.0
- Band: MASTER BOOT RECORD
- Durata: 01:04:22
- Disponibile dal: 13/05/2022
- Etichetta:
- Metal Blade Records
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Facciamola semplice: se il sound di Master Boot Record vi aveva conquistato, e ascoltare dischi fotocopia non vi disturba particolarmente, potete acquistare anche “Personal Computer” a occhi chiusi.
Tutto quello che funzionava in precedenza e che aveva conquistato i suoi ascoltatori torna senza incertezze: dal chiptune portato al parossismo alle citazioni nostalgiche degli anni Ottanta, sia in termini di colonne sonore che di videogame. Si perde forse un po’ per strada la componente più industrial e cadenzata, così come i riffoni thrash che affioravano spesso su “Floppy Disc Overdrive”, sebbene un brano come “80186” garantisca di portare a casa il risultato anche su questo fronte. I limiti del disco, purtroppo, sono in termini di dinamismo generale, ed è un punto particolarmente rilevante trovandoci di fronte a sonorità sintetiche; peraltro, anche questa volta la durata complessiva è rilevante, e la sensazione di ascoltare varianti di uno stesso tema dura a lungo: le prime avvisaglie di innovazione e ricerca arrivano infatti molto avanti, in particolare nella doppietta “80486DX” e “80486SX”, ossia dopo quasi quaranta minuti di ordinaria amministrazione, per così dire. La prima unisce alla perfezione elettronica basilare e l’impatto delle ritmiche metal, con un accattivante fuga di synth che suona come una rivisitazione ben riuscita di Carpenter (John, si intende), mentre nel secondo caso a colpire è la costruzione quasi prog ed estremamente barocca del brano. Un certo gusto classico, affrontato con uno smaccato sorriso e andando a simulare il suono di clavicembali e spinette, era del resto già presente in passato, e Master Boot Record lo fa riemergere con forza anche nella conclusiva “80686”.
Insomma, il mestiere e la consapevolezza ci sono tuttora; ma la sensazione complessiva è che i processori sintetici, a cui fanno riferimento i titoli del disco, abbiano preso un po’ il sopravvento, limitando la capacità creativa, o quantomeno il desiderio di offrire degli spunti più innovativi.