7.0
- Band: MASTERCASTLE
- Durata: 00:38:41
- Disponibile dal: 19/04/2013
- Etichetta:
- Lion Music
- Distributore: Frontiers
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Una realtà sempre più affermata, quella dei Mastercastle di Pier Gonella e Giorgia Gueglio. Dopo l’ascolto di questo “On Fire”, che nella discografia della band rappresenta il quarto battito, abbiamo alfine abbastanza loro materiale per guardare indietro e valutare gli altri tre album composti e pubblicati nell’arco di quattro anni (il primo disco è del 2009!), notando con piacere che, in un modo o nell’altro, il gruppo ligure è riuscito sempre ad evitare di copiarsi, pubblicando ogni volta qualcosa di nuovo e fresco. E quindi altre novità arricchiscono questo buono “On Fire”, prima tra tutte la presenza del ‘big’ John Macaluso alla batteria, non solo come gradito ospite di lusso, ma addirittura coinvolto nella fase di stesura dei brani stessi. L’approccio generale alla musica è invece la seconda novità, in quanto, pur rimanendo sempre stilisticamente legati ai canoni del power neoclassico che da sempre li caratterizza, possiamo godere di un approccio più emozionale e vibrato della Gueglio alle linee vocali, e di un Gonella sempre ispiratissimo ma meno ‘guitar hero’ di quanto ci aspettassimo. Tolte quasi del tutto le velleità neoclassiche alla Malmsteen (anche i due strumentali “The Final Battle” e “Almost A Fantasy” ricordano di più il solismo ispirato di Norifumi Shima dei Concerto Moon che quello ipertecnico che ci aspettavamo), al bravo Gonella rimane il duro lavoro di impreziosire i vari pezzi con un lavoro di cesello più che di rasoio. I riff presenti su questo “On Fire” risultano infatti molto variegati, preferendo l’uso di pattern complicati su note singole (ascoltare la ritmica a supporto dell’opener “Silver Eyes”) o di distorti arpeggi per accompagnare le linee della Gueglio, mettendo un po’ da parte il classico riff d’impatto alla Tolkki. Questo approccio più meditato alla chitarra giova parecchio al sound complessivo, arricchendo il risultato di umori e sfumature molto gradevoli, e permettendoci di godere appieno anche delle evoluzioni ritmiche di Macaluso dietro ai tamburi. Alla creatività strumentale si affianca inoltre anche quella lirica: l’album è infatti una sorta di concept senza trama, con ciascuna delle sette canzoni dotate di liriche dedicata ad un metallo diverso, da quelli nobili come il platino (“Platinum”) e l’oro (“Gold Violet”) a quelli più comuni, come il ferro di “Chains” o il piombo di “Leaden Wings”. A questi metalli sono poi associate similari emozioni, cosa che va nella direzione che dicevamo prima di un impianto strumentale che privilegia espressione ed emotività rispetto alla sola perfezione tecnica. Tra i pezzi migliori di quest’album segnaliamo sicuramente il già citato “Silver Eyes” e il gustoso duetto Tiranti/Gueglio presente nella bellissima “Platinum”, mentre l’unica concessione a melodie troppo facili e ad un tessuto musicale un po’ scarno lo abbiamo proprio nella power ballad “Golden Violet”, un po’ sottotono. Abbiamo sicuramente apprezzato questo nuovo lavoro dei Mastercastle, soprattutto per la sua capacità di comunicare atmosfere e sensazioni diverse non solo tramite la voce, ma anche mediante un accorto e sentito contributo strumentale. Può sembrare una cosa scontata, ma vi assicuriamo che nel power melodico di adesso, questo è tutto oro che cola… tanto per restare in argomento di metalli preziosi! Bravi.