MASTODON – Cold Dark Place

Pubblicato il 02/10/2017 da
voto
6.5
  • Band: MASTODON
  • Durata: 00:21:51
  • Disponibile dal: 22/09/2017
  • Etichetta:
  • Reprise Records
  • Distributore: Warner Bros

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Non scopriamo oggi che i Mastodon sono i nuovi messaggeri del classic rock americano. Da “The Hunter” in avanti hanno fatto di tutto per conquistare il mercato mainstream, senza impappinarsi in semplificazioni svilenti. Ancora compiaciuti dall’ottimo “Emperor Of Sand”, accogliamo un EP di quattro tracce estromesse dagli ultimi due full-length, aventi quale tratto comune una propensione ancora più marcata alla rilassatezza e a un dipanarsi che sa di rock di una volta e psichedelia onirica. I riferimenti potrebbero farci tornare indietro nel tempo fino agli anni ’50 e ’60, perfino allacciarsi alla tradizione country rock, considerata l’aria agreste che si respira in “Cold Dark Place”. Non inganni la stupenda, tenebrosa, copertina, i collegamenti vanno cercati nelle sezioni più mansuete di “Crack The Skye” e di “Emperor Of Sand”, in misura maggiore, e “Once More ‘Round The Sun”, in percentuale minore. Nonostante ciò, sono ben tre le tracce concepite durante le sessioni di registrazione del penultimo album (“North Side Star”, “Blue Walsh” e “Cold Dark Place”), la sola “Toe To Toes” proviene dal periodo di gestazione del disco uscito quest’anno. Il songwriting si basa essenzialmente sulla chitarra acustica, la vera grande protagonista dell’EP. Il suono, mai troppo impetuoso e levigato al massimo, presenta l’ormai inconfondibile fioritura di registri cristallini, gli incroci elettroacustici, fondamentali proprio in “Emperor Of Sand”, si spandono ovunque già a partire da “North Side Star”. Per oltre metà, si tratta di una ballata condensante beatitudine e rasserenato stordimento, mentre nella seconda parte prende una piega lievemente movimentata e compaiono accenni di percussioni tribali accanto alle poliritmie, qui assai pacate, di Dailor. “Blue Walsh” presenta uno schema simile, girovagando in una quiete estatica che la voce pulita del batterista contribuisce a espandere quale feeling dominante. Sul piano vocale, si conferma una forte semplificazione, gli arrangiamenti delle voci sono raffinati il giusto e accostabili a quelli di “Crack The Skye”, ma si tende a lasciare a un solo cantante il compito di guidarci nelle smussate fluttuazioni dei brani. La voce leggermente arrochita di Sanders irrompe in fretta in “Toe To Toes”, che presenta un riff portante radiofonico e un saltellare di acustiche pendente verso il pop-rock. Una brusca tirata della batteria e un break massiccio verso il finale non alterano di molto la situazione, siamo dalle parti di un rock di largo consumo, arrangiato con foggia progressive, diluito nell’impatto anche rispetto alle ultime uscite su lunga distanza. Quando l’ascia di guerra viene sotterrata del tutto, ecco arrivare l’atto conclusivo, a nostro avviso il più interessante di tutta l’operazione. La title track emoziona con un paio di giri molto semplici, Hinds si mette a raccontare più che a cantare, portando i Mastodon a inflessioni cantautorali che di recente stanno piacendo ad ampie fasce dello scenario metallico, trasversali ai sottogeneri di riferimento. Arrangiamenti minimi e crepuscolari abbelliscono un pezzo assai candido, nel quale sembra protrarsi all’infinito uno stato d’animo di compiaciuto abbandono all’indolenza, in un ambiente freddo e spoglio. Nel complesso l’EP funziona, quello proposto non è affatto materiale di retroguardia, nonostante il metal venga estromesso praticamente per intero in “Cold Dark Place”. “Once More ‘Round The Sun” ed “Emperor Of Sand” rimangono su un altro livello, ma se si è amanti dell’ultima fase di carriera del gruppo i motivi di interesse non mancheranno di saltare fuori un ascolto dopo l’altro.

TRACKLIST

  1. North Side Star
  2. Blue Walsh
  3. Toe To Toes
  4. Cold Dark Place
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