7.0
- Band: EMBRACE OF THORNS , MAVETH
- Durata: 00:37:21
- Disponibile dal: 20/08/2014
- Etichetta:
- Dark Descent
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Pesi massimi del death metal più intenso e cupo, Maveth ed Embrace Of Thorns si sfidano a duello in uno split patrocinato dalla Dark Descent, label che, non a caso, oggigiorno viene spesso considerata come l’etichetta di punta di questo particolare filone. Quattro tracce per band per circa quaranta minuti di musica: un quantitativo di tutto rispetto che, per nostra fortuna, regala anche sotto il profilo della qualità. Forse non era il caso di preoccuparsi, visto il calibro dei protagonisti, ma come si suol dire, non si sa mai: capita che alcune formazioni utilizzino release di questo tipo giusto per svuotare il cassetto. Maveth ed Embrace Of Thorns, invece, si presentano in ottima forma e con dei brani decisamente da ascoltare. Partono i finlandesi (con statunitense al microfono), che, dopo un intro sibillino, impiegano letteralmente un attimo a spazzarci via; la doppietta “The Call of the Lord” (I e II) e la successiva “Grail of Bloodshed” possono essere accostate senza indugi al materiale dell’ottimo “Coils of the Black Earth”: riffing velenosissimo, rallentamenti ancora più profondi e una voce a dir poco terremotante… non ci stupiremmo affatto nel ritrovare queste canzoni nelle prossime setlist dei concerti. Ad oggi i Maveth sono a tutti gli effetti tra le realtà più diaboliche e pesanti del genere, quasi sugli stessi livelli di Incantation e Dead Congregation. Gli Embrace Of Thorns, in ogni caso, rispondono per le rime: il loro death metal ha qualche affinità in più con la scena black (cosa tutto sommato comune in Grecia) ed è perciò un filo più emotivo di quello dei Maveth, tuttavia rimangono palesi le solide influenze mutuate dai primi Morbid Angel e dai suddetti Incantation. La proposta del quintetto è assolutamente tenebrosa e senza compromessi: come i loro colleghi, i Nostri cercano di ricreare un senso di caos e furia totale, simile ad un girone dantesco; pochi gli spiragli definibili propriamente melodici in questo ammasso di riff circolari e drumming impulsivo, ma la musica in qualche modo riesce comunque ad evocare un che di solenne. Nel complesso, ad ascolto terminato, si ha quasi la sensazione di aver sentito il full-length di un singolo gruppo: Maveth ed Embrace Of Thorns possono vantare le loro rispettive formule, soprattutto quando si tratta di strutturare i brani, ma, al tempo stesso, hanno in comune lo stesso approccio bestiale e luciferino alla materia death metal. Per questo motivo coloro che seguono queste band – o coloro che per ora conoscono solo una di esse – dovrebbero procurarsi “A Plague Through the Heavens”: difficile che la sua tracklist finisca per risultare poco appagante.