MAYAN – Antagonise

Pubblicato il 27/01/2014 da
voto
7.0
  • Band: MAYAN
  • Durata: 01:02:24
  • Disponibile dal: 04/02/2014
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Warner Bros

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Si stanno mantenendo in buona attività i Mayan, combo death metal dalle forti tinte sinfoniche formato da membri attuali e passati di Epica ed After Forever. Fondati nel 2010 da Jack Driessen, Mark Jansen e Frank Shiphorst, il gruppo olandese aveva subito l’anno successivo messo sul mercato il debutto “Quarterpast”, colpendo abbastanza favorevolmente la stampa per la qualità dei musicisti e della produzione, ma lasciando anche qualche dubbio qua e la sulla futura direzione da seguire. Se da un lato una frangia di fan sperava in un mantenimento delle sonorità più feroci caratterizzanti il debutto, altri più ‘nostalgici’ predicevano un avvicinarsi del sentiero sonoro dei Mayan a quello appunto degli Epica. I fatti, ovvero questo nuovo “Antagonise”, danno per vincente la seconda ipotesi, fornendoci un album certo ancora classificabile nella sfera ‘estrema’ del metal, ma al contempo caratterizzato da un più importante apporto sinfonico. Nonostante venga spontaneo cercare la responsabilità di questa tendenza principalmente nel contributo compositivo di Mark Jansen, in realtà dopo qualche ascolto tendiamo ad identificare le origini di questo cambio di equilibri più che altro nell’inserimento in pianta stabile di ben due cantanti, il che porta il ‘parco voci’ della band intera a ben tre elementi. Laura Macrì, già dedita alle parti di soprano su “Quartepast”, e il più noto ex singer di Metalium e Sons Of Season Henning Basse si sono infatti uniti definitivamente alla band olandese, e grazie alle proprie timbriche così diversificate vanno a dipingere un quadro musicale più vario, smussando alcune delle spigolosità rilevabili a nostro avviso sull’album precedente. Parlando di tre cantanti, però, soprattutto visto che si tratta del trittico voce femminile, voce pulita e voce in growl, ma non si deve però commettere l’errore di pensare ad una band ai limiti del metalcore, come ad esempio gli Amaranthe… tutte e tre queste voci sono comunque ad uso e consumo di un metal elegante e sinfonico, più pronto ad aperture quasi orchestrali che ad un uso dell’elettronica più moderno. Nonostante  “Antagonise” risulti come già spiegato un pelo più diretto ed accessibile rispetto al predecessore, non è che l’assalto sonoro si sia ridotto, anzi, brani come l’opener “Bloodline Forfeit”, la violenta “Human Sacrifice” e “Devil In Disguise” picchiano duro, con la violenza che ci aspetteremmo da band anche più estreme. Ma sono i brani più variegati, come la cupa “Lone Wolf” o la spettacolare “Redemption – The Democracy Illusion” quelli che calamitano di più la nostra attenzione, grazie ad un sapiente bilanciamento dei suoni e non al mero attacco frontale. A proposito poi di canzoni variegate… e che dire di “Insano”, piccolo squarcio acustico cantato in lingua madre dalla nostra Macrì? “Antagonise” è un buon album, suonato e prodotto da esperti del settore, che riesce nel compito di prolungare la nostra curiosità nei confronti di un suo successore; d’altro canto siamo ancora però in attesa di un prodotto dalla personalità più definita, magari meno occhieggiante nei confronti degli Epica e più omogeneo nell’utilizzo delle ritmiche estreme (blast-beat, riffing in stile black sinfonico) che alle volte paiono stridere un po’ quando affiancate a momenti dalla più elevata teatralità. Comunque, “Antagonise” resta un lavoro valido e superbamente prodotto e suonato, che abbiamo ascoltato (e ascolteremo ancora) più che volentieri.

TRACKLIST

  1. Bloodline Forfeit
  2. Burn Your Witches
  3. Redemption - The Democracy Illusion
  4. Paladins Of Deceit - National Security Extremism pt 1
  5. Lone Wolf
  6. Devil In Disguise
  7. Insano
  8. Human Sacrifice
  9. Enemies Of Freedom
  10. Capital Punishment
  11. Faceless Spies - National Security Extremism part 2
1 commento
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