7
- Band: MAYHEM
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
Non scherziamo. Che i MayheM siano stati per tanto tempo la leggenda semi-vivente del black metal, nessuno potrà mai negarlo; ma è indegno, nel nome di chiunque, a partire dai fans ed a chi un tempo apparteneva più che ad ogni altro il nome di questa band, pubblicare dei lavori così inutili come “European Legions”. Si tratta di addirittura il terzo live ufficiale uscito negli ultimi due anni (neanche i Manowar hanno osato tanto), contando “Mediolanum Capta Est” e “Live In Marseille”, contro un full-length ed un EP in studio dal 97 ad oggi: un bilancio che non fa certo onore ad una band che non ama rilasciare interviste a quei magazine che per anni hanno aiutato a costruire il mito dei MayheM, tantomeno autografi a quegli stessi fans che più di ogni altro hanno creato e mantenuto vivo per oltre quindici anni il nome di questa band avida di gloria e denaro. A nulla serve ormai un album capolavoro come l’incompreso “A Grand Declaration Of War”(un album per le prossime generazioni, che la maggior parte dei nostri contemporanei si è rifiutata di voler capire), per il quale si potrebbero scrivere pagine di encomio, se dietro al lavoro di una band di grandi musicisti risiede il lucro, l’avarizia e l’incapacità di spogliarsi del loro ruolo di misantropi-ad-ogni-costo. Inutile dire che le sette tracce live sono come al solito grandiose ( “View From Nihil” è semplicemente geniale, così come “Freezing Moon” e “Fall Of Seraphs” hanno un non so che di immortale), mentre va sottolineato come sia decisamente superflua la seconda parte del cd con cinque preproduzioni di alcuni brani di “A Grand Declaration Of War”, essendo nella maggior parte dei casi pressoché identici alle versioni originali ma con dei suoni ed una registrazione meno curati. Fatevi la vostra opinione sui MayheM a questo punto: ideologi misantropi finiti in mano ai succhiasangue della Season of Mist, grandissimi figli di puttana con innate capacità artistiche, o …. semplicemente paraculi?
N.B.: il voto si riferisce alla qualità del materiale presente, ma si tratterebbe di uno di quegli album inutili e ‘senza voto’, sostanzialmente…