MDXX – MDXX

Pubblicato il 21/03/2023 da
voto
7.0
  • Band: MDXX
  • Durata: 00:37:14
  • Disponibile dal: 24/03/2023
  • Etichetta:
  • No Remorse Records

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Avete presente quando siete in un mercatino dell’usato, intenti a spulciare i dischi, e vedete una copertina che cattura irrimediabilmente la vostra attenzione? Vi è mai successo di portarvi a casa un album senza cercarlo su internet, fidandovi solo delle premesse scritte nel retro del jewel case, e ritrovarvi fra le mani una interessante sorpresa? Ecco, è la sensazione che abbiamo avuto ascoltando “MDXX”, disco dell’omonima band che fa il suo debutto dopo essere nata del 2020.
Un progetto veramente misterioso: si sa solo che ‘V’, autore di testi e musica, proviene dalla Svezia, e nient’altro. Sono le canzoni a parlare, più delle note biografiche: si tratta di un heavy classico con elementi di doom e dungeon synth in alcuni punti, che a tratti ci ha ricordato i cari vecchi Pagan Altar o il proto-progressive metal. Le tracce sono spesso e volentieri cadenzate, come l’iniziale “Gasbreather”, o “Enforcer”, caratterizzate da ottimi assoli e da una voce trasognata, ma non mancano momenti di lirismo molto alto come “Decimation”, il singolo che ha preannunciato il disco. Si trovano, qui e lì, anche momenti palesemente doom come “Submission”, e vere e proprie citazioni, come quella della finale “Sanctum” al riff di “Hallowed Be Thy Name” degli Iron Maiden.
Forse non c’è moltissima varietà di idee, ma in un certo senso per noi spulciatori di copertine ingiallite e consumate va bene così. I MDXX rientrano senza ombra di dubbio in tutta quella scena stile Lunar Shadow o Sumerlands, che rileggono in modo malinconico e avventuroso il primissimo heavy metal, con quel mix di doom e proto-prog a condire meglio l’intero lavoro. Ascoltando questo album si ha proprio la sensazione di aver messo sul piatto un vecchio e polveroso 33 giri trovato da qualche parte, ma nonostante l’indubbia qualità della proposta musicale ci sono alcuni difetti, come la durata assai ridotta dell’album (composto da otto canzoni, di cui una completamente strumentale e synth, per una quarantina scarsa di minuti appena) e la scarsa varietà di riff, più una produzione apposta vecchia scuola ma non impeccabile nel suo rievocare la puntina sul giradischi. Nonostante questi due piccoli ‘graffietti sul vinile’, comunque, “MDXX” è un buon preludio che ci lascia desiderosi di sentire qualcos’altro da questo misterioso progetto, magari con un disco più corposo e strutturato: se vi piace la nostalgia andranno assolutamente tenuti d’occhio.

TRACKLIST

  1. Gasbreather
  2. Oblivion
  3. Enforcer
  4. Decimation
  5. Interlude
  6. Submission
  7. Blåkulla
  8. Sanctum
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