MEFITIS – Offscourings

Pubblicato il 09/02/2021 da
voto
8.0
  • Band: MEFITIS
  • Durata: 00:37:59
  • Disponibile dal: 30/01/2021
  • Etichetta:
  • Hessian Firm

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Dopo avere esordito nel 2019 con “Emberdawn”, debut album inizialmente pubblicato solo su Bandcamp e purtroppo acclamato soltanto da una ristretta fetta di pubblico, gli statunitensi Mefitis tornano con un secondo full-length altrettanto intrigante. Realizzato ancora una volta in via del tutto indipendente per poi essere licenziato a un paio di etichette per la stampa in formato fisico, “Offscourings” è un tripudio di sonorità melodic death-black metal perfettamente armonizzate tra loro, per una sorta di fiaba oscura che segue un suo preciso ordine narrativo impossibile da interrompere. Il gruppo californiano possiede un’idea precisissima della propria musica, la quale si traduce in un suono fortemente caratteristico, ispirato in primis da delle chitarre in perenne dialogo, chiamate a esplorare sonorità elegiache e latitudini emotive poco abusate. Pur trovando la sezione ritmica e il comparto vocale – quest’ultimo diviso fra screaming e dei cori trionfali capaci di ricordare i vecchi Emperor – assolutamente appropriati, in quest’opera tocca soprattutto alle suddette chitarre fare da guida e da tramite fra l’universo interiore dei musicisti e l’ascoltatore, per un’intesa tutta fondata su un approccio narrativo ed esplorativo.
È un ipnotico trip emozionale, quello che i Mefitis mettono in scena su “Offscourings”, intrecciando melodie ora evanescenti, ora insistenti, per un incessante duello tra chitarre che ipnotizza e imprigiona in un gravoso oblìo dalle sfumature malinconiche. La proposta dunque non colpisce tanto per i riff o per un carattere aggressivo, quanto per la fitta rete di armonie e atmosfere che attraversa tutte le tracce: una immanenza che sembra sempre in procinto di esplodere in luce e che si risolve in partiture raramente banali, sempre sul filo della cerebralità. Il groviglio di motivi e tonalità non concede infatti tregua, facendo del disco un ascolto indubbiamente difficile, che si inserisce da qualche parte fra gli At The Gates di “With Fear I Kiss the Burning Darkness”, i Sentenced di “North From Here” e i Dawn di “Slaughtersun”, punti di riferimento non a caso noti per la loro tortuosità e la loro forza emotiva, con strutture progressive e chitarre aeree sempre pronte a sfumare sullo sfondo.
In ogni caso, al di là di ogni eco, “Offscourings” è un mondo a se stante, composto da una serie di brani avvincenti, legati da un filo morbido di emozione e tensione, in cui la giovane band sembra modificare all’infinito l’input di base. Una ardita osmosi tra reminiscenze di matrice anni Novanta e libere espressioni astrali tipiche dei giorni nostri che dà vita a un’opera allo stesso tempo affascinante e morbosa, da ascoltare con estrema calma e attenzione.

TRACKLIST

  1. Wandering the Tideland
  2. Meridian Artefact
  3. Kosmodrome
  4. Castling in Sediment
  5. The Witherways
  6. Fenshaden Deeps
  7. Offscourings
  8. Sonstead Blight
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