5.0
- Band: MEGADETH
- Durata: 01:20:18
- Disponibile dal: 24/09/2013
- Etichetta:
- Tradecraft Records
- Distributore: Universal
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A tre anni di distanza dalla pubblicazione del DVD celebrativo “Rust In Peace: Live”, prosegue “l’operazione nostalgia” in casa Megadeth con il rilascio del presente “Countdown To Extinction: Live”. L’album ritrae l’esibizione della band di Dave Mustaine sulle assi del palco del Fox Theatre di Los Angeles nel dicembre del 2012, testimoniando così la volontà del controverso e autorevole mastermind di celebrare il ventesimo compleanno di uno dei dischi più importanti della storia del thrash metal. Pubblicato nel 1992, “Countdown To Extinction” fotografa l’alba del progressivo allontanamento dei Megadeth dalle tonnellate di riff ultratecnici sfoggiati con maestria nei tre dischi precedenti, facendo così emergere la volontà del leader di inaugurare un approccio lievemente più melodico, sebbene ancorato in un contesto inequivocabilmente metal. I consistenti limiti palesati da questa testimonianza sono ascrivibili sia alla mediocre performance vocale del frontman rossocrinito (chi scrive ha la netta impressione che in fase di post produzione sia stata aggiunta una dose consistente di echi e riverberi per rendere la sua voce più gradevole), che dal vuoto assordante proiettato dall’assenza di Nick Menza e Marty Friedman, co-protagonisti indiscussi per avere scolpito un’impronta inimitabile nel DNA dei brani. E’ lampante che Shawn Drover sia un ottimo batterista, ma al contempo risulta incapace di trasmettere il giusto feeling nell’esecuzione delle sue parti, peraltro penalizzate in parte da un suono di grancassa fastidiosamente finto. Lo stesso discorso vale per Chris Broderick, chitarrista dotato di una preparazione accademica mostruosa, ma distante anni luce dallo straordinario estro del mai troppo (artisticamente) compianto Marty Friedman. Nonostante sia sempre un piacere farsi investire dalle rasoiate scagliate alla velocità della luce da “Skin O’ My Teeth” e “High Speed Dirt” o dal vortice generato dalle atmosfere post-apocalittiche raffigurate dalle note di “Symphony Of Destruction” e “Psychotron”, abbiamo la netta impressione che il lider maximo voglia raschiare il barile della produzione storica di un gruppo sul viale del tramonto grazie a (lucrosi) eventi celebrativi di questa portata. Comunque, per l’occasione vengono anche eseguiti alcuni classici immortali come “Trust”, “Hangar 18”, “Peace Sells” e “Holy Wars…The Punishment Due”, che arricchiscono quantitativamente un piatto di per sé un po’ insipido. E’ sufficiente concedere un ascolto approfondito al concerto registrato al Cow Palace di San Francisco nel 1992, evento reperibile nella deluxe edition di “Countdown To Extinction”, per notare alcune sostanziali differenze qualitative che non possono essere ignorate. Acquisto forse obbligatorio per i die hard fan, ma tutti gli altri possono farne tranquillamente a meno.