8.0
- Band: MEKONG DELTA
- Durata: 00:49:34
- Disponibile dal: 10/06/2010
- Etichetta:
- AAARRG Records
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Squadra che vince non si cambia. Un detto condiviso da molti ma non da tutti, come testimonia in questa occasione Ralph Hubert, padre-padrone da oltre un ventennio della longeva formazione tedesca: archiviata la line-up del precedente “Lurking Fear”, ecco arrivare il nono album in studio di una delle band più valide ed ignorate partorite nelle lande tedesche. Se il precedente album – che aveva sancito il comeback della formazione dopo dieci anni di stop – aveva messo in evidenza il buono stato di salute del suo compositore principale, questo “Wanderer on the Edge of Time” pone l’accento sulla volontà di proporre qualcosa di ricercato ed assolutamente personale a scapito di una curva di apprendimento più ostica. Non aspettatevi una serie di canzoni orecchiabili e ritornelli accessibili: l’ultima fatica di casa Mekong Delta deve essere intesa come un’opera unica, da ascoltare dall’inizio alla fine senza interruzioni. Il numero cospicuo di introduzioni e parti strumentali presenti in “Wanderer on the Edge of Time” fa riaffiorare il lato più intimista e progressivo della formazione, senza relegare in secondo piano tutti quegli elementi che nel corso degli anni hanno reso unica la proposta del combo teutonico. Non mancano ovviamente ampi spazi strumentali con duetti chitarristici come “Ouverture”, i cinque movimenti “Interlude” o le più thrasheggianti “The 5th element” e “The Apocalypt – World in shards” dove riaffiora il lato più energico ed istintivo dei Mekong. Forse eccessivamente spiazzante la scelta di affidare a “A certain fool” il ruolo di apripista dopo ben due introduzioni: seppur lungi dall’essere considerata una brutta traccia, probabilmente risulta essere una delle meno convincenti del lotto e stempera eccessivamente la carica dell’adrenalinica “Ouverture”. Degna di nota la prova del nuovo frontman Martin Lemar, cantante versatile e vocalmente dotato sempre a suo agio nel continuo alternarsi di momenti acustici ad altri più concitati, ma sempre debitori alla musica classica, che affollano questo ultimo parto di casa Mekong Delta: “Wanderer On The Edge Of Time” è un tripudio di tecnica ed emozioni, un album difficile ma altamente gratificante una volta assimilato e soprattutto carico di personalità, merce assai rara oggigiorno. Uno dei sicuri highlight della discografia della band tedesca, oltre che una delle più belle – ed inaspettate – sorprese di questo 2010.