7.5
- Band: MEMBARIS
- Durata: 00:43:18
- Disponibile dal: 21/01/2025
- Etichetta:
- World Terror Committee
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“Black Plasma Armour” è il nuovo album dei tedeschi Membaris, band underground black metal in attività già da una ventina di anni e con il sesto full-length in uscita.
La formazione teutonica nel corso degli anni ha sempre dimostrato di possedere una discreta vena artistica, realizzando sempre lavori che hanno avuto una continuità stilistica e dimostrando di possedere anche delle peculiarità: il loro black metal è sotto certi aspetti moderno e può essere apprezzato in toto senza necessariamente essere nostalgici degli anni ‘90; inoltre, i membri della band sono anche tecnicamente preparati, con il il basso che ha sempre ricoperto un ruolo importante, ed anche in questo nuovo lavoro risulta ben presente (ed udibile).
Per quanto fatto in passato e quanto mostrato sul nuovo album, ci sono ovviamente i richiami alle band norvegesi, da Emperor (seconda parte di carriera) agli Immortal, ma si possono prendere anche altri riferimenti come Enthroned, Abigor (poco) e i connazionali Lunar Aurora (questi ultimi specialmente ad inizio di carriera dei Nostri).
Quanto suonato dai Membaris è caleidoscopico e cambia di forma e sostanza numerose volte all’interno dell’album (con una buona produzione a sottolinearlo): si tratta di un black metal sofisticato, con una struttura delle canzoni ed uno stile mai banali. Come accade spesso in questi casi, una release simile non è immediatamente assimilabile da parte dell’ascoltatore e rischia di rimanere parzialmente inesplorata o incompresa.
Ad ogni modo, anche nelle canzoni più lineari come nella lunga (quasi dieci minuti) “N.O.V.A.”, la brutalità black metal viene alternata a parti melodiche ed atmosferiche. Oltre ad una coltre oscura che avvolge tutta la release, troviamo poi anche diverse soluzioni stilistiche come l’utilizzo di cori e parti cantante con la voce pulita, brevi stacchi dal sapore folkeggiante, qualche influsso thrash metal, uno screaming talvolta disperato (come su “Poet Of Fire”) e tanto altro ancora.
Il tutto funziona e si amalgama in modo esemplare, regalando una release d’alto profilo: strano davvero che un gruppo simile sia poco conosciuto e relegato nell’ombra (forse paga dazio per non appartenere ad una scena importante come quella scandinava), perché di album buoni questi tedeschi ne hanno fatti, compreso quest’ultimo. Release violenta, elaborata e con tanta qualità. Band da seguire.