6.5
- Band: MEMORIAM
- Durata: 00:43:36
- Disponibile dal: 24/03/2017
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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I Memoriam corrono. EP, singoli, concerti a festival importanti come il tedesco Party.San, un contratto con il colosso Nuclear Blast e ora il primo album. Il tutto a circa un anno dalla fondazione. Karl Willetts e soci non vogliono perdere tempo. La vita è breve e va vissuta al massimo. L’inaspettata morte dell’amico Kiddie è evidentemente un ricordo ancora fresco e doloroso. Così eccoci già a parlare di “For The Fallen”, debutto chiaramente dedicato al suddetto batterista dei già compianti Bolt Thrower; un’opera che succede appunto ad una rapida serie di mini-uscite apparse sotto forma di EP e singoli rilasciati dalla Cosmic Key Creations, dal magazine statunitense Decibel e dalla succitata Nuclear Blast. Un lavoro che consta dei pezzi già editi negli scorsi mesi e di alcune nuove tracce dal minutaggio più consistente. Lo stile ovviamente non è cambiato: il gruppo inglese ha lavorato con estrema celerità e vistosi cambi di direzione non sono stati presi in considerazione. Accanto alle note “War Rages On”, “Surrounded by Death” e “Resistance” troviamo il solenne intro semi-strumentale “Memoriam”, in cui Willetts offre un sentito tributo al suo vecchio compagno d’armi, e la compassata “Reduced to Zero”, nella quale la band svela per la prima volta velleità doom (non trovando però quel guizzo necessario per renderla davvero emozionante). Di altra pasta invece “Corrupted System”, brano dall’indole crust punk che ben si presta a sottolineare il timbro ora roco e sgraziato del frontman. Una sorta di omaggio alla vecchia scena punk e a quella proto-grind britannica, una traccia che porta alla mente pub sudici e fumosi, ma che tutto sommato non riesce ad incidere troppo, per lo più a causa di una lunghezza esagerata per il genere. Meglio quando il quartetto resta su coordinate più familiari: “Flatline” e “Last Words” sono validi esempi di corposo death metal vecchio stampo, nei quali si odono chiari echi di Benediction, Massacre e ovviamente Bolt Thrower. In questi casi la band gira alla perfezione e si dimostra maggiormente a proprio agio nell’assemblare i riff e nello studiare break e ripartenze. Probabilmente se i quattro si fossero concessi più tempo per comporre o rifinire il materiale, oggi saremmo al cospetto di un disco ancora più scorrevole. La voglia di imporsi subito all’attenzione del pubblico e di dare ai già numerosi fan qualcosa di concreto nel minor tempo possibile ha però prevalso. Per questo motivo “For The Fallen” è un album gradevole ma certo non eccelso. Il mestiere non salva la band da un paio di momenti troppo sfilacciati e l’opera nel complesso non riesce ad attestarsi sullo stesso livello di un “Those Once Loyal” o di un “Of Frost and War” (volendo pensare al debutto di una formazione simile come gli Hail Of Bullets). Ciononostante, il bicchiere va visto mezzo pieno: le luci sono ben più numerose delle ombre e se i Memoriam sono stati capaci di produrre tutto questo in pochi mesi allora siamo piuttosto sicuri che i risultati non potranno che essere ancora più convincenti quando il gruppo deciderà di procedere con maggiore calma. La guerra, dopo tutto, va avanti.