6.5
- Band: MERCENARY
- Durata: 00:52:03
- Disponibile dal: 21/03/2008
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Cosa dire di questo quinto lavoro dei Mercenary? Purtroppo la band danese è sempre ferma e stabile sulle proprie posizioni e lo stile della release non subisce importanti variazioni, o meglio evoluzioni, che farebbero fare un salto qualitativo in avanti, anche se dobbiamo sottolineare una svolta che porta il combo danese a presentare un lavoro decisamente più melodico rispetto ai full lenght del passato . Questo “Architect Of Lies” riprende il discorso interrotto con il precedente “The Hours That Remain”, un mix di power metal, death metal melodico e thrash metal, anche se in questa loro ultima fatica le influenze power sono molto più significative rispetto alle release della loro discografia. Da segnalare l’abbandono dello storico singer e fondatore Henrik “Kral” Andersen, sostituito dal bravo René Pedersen; sullo sfondo aleggiano sempre i fantasmi di In Flames, Nevermore, Soilwork, ma con un tasso qualitativo sicuramente inferiore rispetto a questi mostri sacri del metallo. Eppure questi sei ragazzi danesi sembrano aver trovato la ricetta giusta per il successo: sia “11 Dreams” che il già citato “The Hours That Remain” hanno riscosso un notevole successo di pubblico, facendo però storcere il naso alla critica. “Architect Of Lies” ha come risultato un album che piace al primo ascolto, aiutato sicuramente dalle melodie molto più orecchiabili e dai riff accattivanti e coinvolgenti, il tipico mix tra aggressività e melodia che caratterizza il marchio di fabbrica dei Mercenary, con quell’aura di malinconia riscontrabile in alcune song (“Isolation” su tutte). Come sempre la produzione è perfetta, l’artwork ben curato, ma purtroppo di contro abbiamo una povertà del songwriting e melodie che con il passare degli ascolti stancano e risultano essere ripetitive: in sostanza si manca di originalità. Così questa release spaccherà sicuramente in due i fan: da una parte chi li amerà incondizionatamente (e negli ultimi anni sono stati veramente parecchi), e chi invece non troverà nessun motivo per ascoltare questo album. Rimanendo sopra le parti, possiamo tranquillamente affermare che “Architect Of Lies” è un lavoro piacevole, che si fa ascoltare ma che senza ombra di dubbio non aggiunge nulla alla storia del genere.