6.5
- Band: MERCENARY
- Durata: 00:61:02
- Disponibile dal: 22/09/2023
- Etichetta:
- Noiseart Records
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Dopo dieci anni di silenzio ritornano sulle scene i danesi Mercenary con il nuovo “Soundtrack To The End Of Times” e le sue undici canzoni riportano il sacro fuoco del metal dal classico gusto scandinavo. Un taglio sonoro dettato in buona parte anche dagli Hansen Studios, dove l’album è stato registrato, masterizzato e mixato, ma che segue grosso modo quella che è la strada intrapresa ormai più di trent’anni fa in quel di Aalborg e che ancora oggi i chitarristi Martin Buus e Jakob Mølbjerg portano avanti da quel lontano 1991.
A fronte dei vari cambi di formazione, ormai negli ultimi dischi è un punto fisso René Pedersen, bassista e cantante, mentre è da poco membro dei Mercenary il batterista Martin Nielsen. La voglia di suonare e rimanere però fedeli al proprio suono si trova tutta in questa cupa colonna sonora da apocalittica fine del mondo, con pezzi come “Where Darkened Souls Belong”, “A Darker Path” e “Black Blood Soil” dove i suoni taglienti crescono da singoli arpeggi fino a muri granitici, il tutto con inserimenti di parti di tastiere elettroniche, assoli prog, ritornelli in cui si alterna la voce pulita a quella growl e derive quasi al nu metal dei Linkin Park.
Tutto questo viene mescolato per ottenere momenti melodici che si contrappongono a ruvide rasoiate che realtà geograficamente simili, come per esempio gli Arch Enemy, ci hanno abituato a sentire nel tempo.
A proposito di influenze, nel singolo “Heart Of The Numb” partecipa Matt Haefy dei Trivium e il risultato è un pezzo molto accattivante, di facile ascolto e con molto groove pompato; allo stesso modo il singolo successivo “Anthems Of The Anxious” si presenta come un brano dal forte impatto, con la tastiera che ricorda i momenti di “Damage Done” dei Dark Tranquillity.
Eppure, molte buone sensazioni si esauriscono dopo pochi ascolti, in quanto questo “Soundtrack To The End Of Times” tende ad appiattirsi traccia dopo traccia, rimanendo solo una buona uscita per qualche spunto melanconico, alcuni passaggi tirati e il binomio vocale di René. Gli amanti del genere e del gruppo accoglieranno a braccia aperte questo ritorno, qualche nuovo adepto si avvicinerà ma questo “Soundtrack To The End Of Times” non colpisce nel complesso in maniera uguale, rispetto ad esempio alla potenza dei singoli fin qui usciti.
