7.0
- Band: MERCYLESS
- Durata: 00:40:00
- Disponibile dal: 25/10/2024
- Etichetta:
- Osmose Productions
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Oltranzismo a oltranza. Non si può fare a meno di constatare come con “Those Who Reign Below” i Mercyless continuino sul cammino intrapreso dalla reunion del 2011, consolidando la loro identità musicale in un death metal sempre più oscuro e impenetrabile, il quale ha a tutti gli effetti aperto un nuovo capitolo nella storia della band francese. Inizialmente si pensava che Max Otero e compagni sarebbero andati a recuperare lo stile dei fortunati esordi, quelli di “Abject Offerings” e “Coloured Funeral”, ma la rinnovata passione per il death metal manifestatasi a partire dal comeback album “Unholy Black Splendor” ha successivamente dato vita a un nuovo percorso stilistico che ha portato il gruppo su coordinate più che mai malevole.
“Those Who Reign Below” è quindi l’ennesima conferma di questa sorta di evoluzione/degenerazione: il suono del quartetto non è mai stato così cupo e ostico, tanto che tocca nuovamente scomodare i Morbid Angel come primo termine di paragone per quanto si può sentire in questo nuovo lavoro.
L’approccio strutturale ai brani è tutto sommato classico: solidi riff portanti e chorus ripetuti che inchiodano l’ascoltatore, in un vortice di potenza e linearità che si esalta anche e soprattutto quando il suono regredisce ulteriormente, toccando in alcuni momenti persino lidi thrash (“Thy Resplendent Inferno”). Altri pezzi – vedi la furiosa opener “Extreme Unction” – dal canto loro offrono un notevole numero di cambi di tempo, tuttavia anche in questi casi non si percepisce la volontà di stupire a tutti i costi con svolte imprevedibili, ma piuttosto una maturità compositiva che preferisce mettere in risalto la forza e la coesione dei pezzi. In particolare, l’album si distingue per la sua atmosfera cupa e luciferina, con uno spirito estremamente bellicoso che comunque non cede alla tentazione del caos fine a sé stesso.
Anche in questa prova, i Mercyless insomma non concedono tregua, imponendo un suono che, pur essendo lontano dai fasti progressivi di un “Coloured Funeral”, riesce comunque a catturare l’attenzione per la sua intensità e coerenza stilistica.
Questa scelta di abbracciare una vena così severa (e alla lunga monotematica) probabilmente lascerà un po’ di amaro in bocca a chi sperava in un ritorno alle sonorità più ‘colorate’ degli esordi dei primi anni Novanta, tuttavia, non si può negare che “Those Who Reign Below” funzioni piuttosto bene nel suo contesto, con vari episodi che rendono piena giustizia al nuovo concept del gruppo, ovvero musica inquieta per tempi inquieti.
Un buon ritorno per una band che non sembra intenzionata a fermarsi.