7.5
- Band: MESMERIZE
- Durata: 00:53:00
- Disponibile dal: 22/04/2013
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
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Discograficamente parlando, avevamo lasciato i Mesmerize, formazione tra le veterane del metal meneghino, con il loro “Stainless” del 2005, album nel quale già intravvedevamo i prodromi di una futura rivisitazione del proprio sound, una sorta di fisiologico rinnovamento in termini di approccio e stile che a molte band si auspicherebbe di fare, ma che non in molte fanno. Nei quasi otto anni di assenza, i Mesmerize non sono stati proprio del tutto silenti: alla demo “One Door Away” del 2007 (che includeva peraltro due delle canzoni che ritroviamo su questo “Paintropy”) avevano infatti fatto seguire l’EP “King Of Terror”, contenente la rivisitazione dell’omonimo classico della band, riedito per l’occasione in versione anche versione video. Poi, più niente. Adesso, i Mesmerize tornano tra di noi in una nuova forma, a trasformazione completata potremmo dire, come una farfalla che sia uscita dal bozzolo e si prepari a vivere una vita diversa in un ambiente diverso. La band che ritroviamo infatti in questo “Paintropy” è infatti fortemente differente da quella che lasciammo sui solchi di “Stainless”; una maggior aggressività, un’impronta più trashy su parecchie canzoni, un drumming sempre solido ma distante nella dinamica ed una produzione potente e attuale, sono le caratteristiche chiavi dei ‘nuovi’ Mesmerize, oramai non più power metal band ma quintetto dedito a sonorità a cavallo tra heavy metal moderno e power thrash. Un cambiamento che come dicevamo era già in qualche modo preannunciato anni fa da “Stainless”, album che già ai tempi risultò vario e aperto ad influenze moderniste, ma che comunque ci stupisce non poco durante l’ascolto di questo “Paintropy”. Rispetto all’album del 2005 questa nuova fatica discografica risulta anche oltremodo più compatta e dritta al punto, con canzoni difficilmente sopra i quattro minuti e più omogenee tra loro, un fatto che ci dipinge il quadro non solo di un disco più solido ma anche di una band più coesa. Le radici del sound della band è ancora comunque possibile individuarle in quei passaggi caratterizzati da un maggiore uso della melodia, come ad esempio nella già citata “One Door Away” e in “Within Without”, ma è indubbio che anche esse risultino oramai completamente trarre nutrimento dal nuovo terreno della band, ovvero quello dell’heavy più potente e moderno. Sono infatti le varie “It Happened Tomorrow”, “2.0.3.6.”, “Masterplan” e “Shadow At The Edge Of Perception” a trainare il disco e a mostrarci per bene la direzione attuale dei Mesmerize, lasciando ai pezzi più atipici come “Monkey In Sunday Best” o all’inaspettata cover di “Promises” dei Cranberries il compito di mantenere un po’ della variabilità ed imprevedibilità che caratterizzava le scorse fatiche della band. “Paintropy” è dunque un ottimo lavoro, che ci presenta una band convinta di quello che sta facendo e a proprio agio con le nuove composizioni, e che apre virtualmente ai Mesmerize le porte di una seconda giovinezza. Ma la cosa che in fondo ci ha convinto di più dell’album è stato proprio il mutamento in sé: lo sforzo dimostrato nell’ascoltare nuove produzioni per trarne idee per ingegnerizzare il suono in maniera diversa, l’ottenimento di un sound molto differente da quello precedente e il conseguente adattamento del songwriting tutto alla nuova direzione, senza mai rinunciare comunque al proprio stile, sono qualità che riconosciamo a questo disco e alla band, e che ci sentiamo di applaudire. Bravi.