6.0
- Band: METALITE
- Durata: 00:47:32
- Disponibile dal: 26/03/2021
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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Gli Amaranthe, negli anni spesso bistrattati per il loro approccio pop-dance delle proprie composizioni, hanno avuto una visione vincente che ha aperto un nuovo mondo all’interno della scena metal. Che piaccia o meno, quanti cloni della band di Elize abbiamo incontrato negli ultimi tempi? I conterranei Metalite sono sicuramente tra questi: dopo due dischi nei quali hanno mostrato tutta la loro fedeltà verso quel sound moderno e potente di scuola nordica, decidono di non demordere e di rifarsi sotto con questo nuovo “A Virtual World”, lavoro più vivace ed energico rispetto al suo predecessore, quel “Biomechanicals” dato alle stampe poco più di un anno fa.
Produzione iperbombastica (opera di Jacob Hansen, lo stesso di Volbeat e guarda caso Amaranthe), arrangiamenti dannatamente elettronici, melodie pop e atmosfere disco-metal: la direzione sonora intrapresa dai Metalite è di quelle che si possono tramutare in purissima kryptonite per ogni amante delle sonorità più classiche. Ma, aldilà dei gusti personali, è proprio la sensazione di avere tra le mani un disco senza un briciolo di personalità che rischia di rovinare l’ascolto. In realtà, scavando nella tracklist, qualche passaggio convincente lo troviamo, come nella coinvolgente e canticchiabile “The Vampire Song”, in grado di stamparsi subito in testa con un coro davvero ben assestato, o con l’impatto catchy ma altrettanto potente – grazie ai suoi riff vigorosi – di “Artificial Intelligence”. Più spesso però il quintetto svedese esegue un copia-incolla (svolto oggettivamente molto bene) di ciò che hanno composto in passato Amaranthe e Delain, ed evidenziato alla perfezione da “Cloud Connected”, “Beyond The Horizon” e “We’re Like The Fire “, tutti brani spinti da orchestrazioni elettroniche e da un suono plasticoso, che fanno pensare ai Metalite come una band costruita un po’ a tavolino e spinta dalla presenza scenica importante della nuova e brava singer Erica Ohlsson.
Se al terzo disco in carriera una band non riesce a staccarsi con un po’ di decisione dalle pesanti influenze del passato, dando vita ad una proposta più personale e riconoscibile, allora c’è un problema. E seppur “A Virtual World” sia un disco a tratti anche molto piacevole, i Metalite non sembrano neppure essere vicini dal risolverlo!